Desio – Liberi tutti, o quasi. Revocati gli arresti domiciliari a Rosario Perri, l’ex dirigente dell’ufficio tecnico del comune di Desio, imputato di concussione e altri reati nel processo che vede alla sbarra anche il desiano Massimo Ponzoni, l’ex assessore regionale Pdl. La decisione è stata presa dal tribunale per “attenuazione delle esigenze cautelari”, come chiesto dal suo difensore, l’avvocato Raffaele Della Valle.
Perri era stato raggiunto da un provvedimento restrittivo il 16 gennaio, così come gli altri componenti della “squadra”, come la ribattezzava lo stesso Ponzoni in una conversazione intercettata dalle forze dell’ordine. Perri era ai domiciliari perché accusato di Concussione. L’avvocato Della Valle, nella sua richiesta al tribunale, ha sostenuto che questa ipotesi, a giudicare dall’andamento del processo, è notevolmente “alleggerita” rispetto alla contestazione originaria. Secondo il legale, insomma, il corso del dibattimento sta “ridimensionando notevolmente” le accuse.
Nei confronti di Perri, almeno sino all’udienza di mercoledì, non sono emersi elementi particolare rilevanti dalle varie testimonianze sino a qui susseguitesi. “Nessuno ha detto di essere stato minacciato o indotto da Perri a fare qualcosa”, ha detto l’avvocato Della Valle. Perri era stato nominato assessore alla neonata Provincia di Monza, ma aveva abbandonato l’incarico dopo il suo coinvolgimento (non come indagato) nelle intercettazioni dell’inchiesta Infinito sulla ‘ndrangheta in Brianza.
Storico direttore dell’ufficio tecnico del comune di Desio, Perri era l’uomo con i soldi nascosti nei tubi di casa (diceva al figlio: “Questi soldi, che me li tengo a fare nei tubi, un domani se ne avete bisogno li ritirate”). Perri era anche l’uomo che, come riferivano i magistrati di Milano, era “appoggiato da persone di rispetto”, e per questo aveva evitato una spedizione punitiva meditata da altri due personaggi coinvolti nell’indagine. L’unico ai domiciliari tra i cinque imputati attualmente a giudizio, resta ora Massimo Ponzoni, accusato sia di concussione e bancarotta.
Federico Berni