Altre minacce per posta in CandyBrugherio, la polizia va in azienda

Brugherio – Nuove minacce in Candy. Dopo il volantino che prometteva morte al sindacato, trovato circa un mese fa nei bagni aziendali, la settimana scorsa altri due biglietti carichi di minacce sono arrivati per posta all’indirizzo dello stabilimento di via Eden Fumagalli. Ad aprirli è stata la direzione che sembra non abbia fatto parola dell’accaduto con i lavoratori. Quando una pattuglia del commissariato di Monza è giunta sul posto, la seconda volta in un mese, qualche domanda i dipendenti se la sono fatta, ma neanche allora i vertici Candy hanno ritenuto opportuno diffondere l’allarmismo, tanto più che l’ipotesi più probabile continua ad essere quella di antipatie personali sfociate in gesti intimidatori fini a se stessi. Comunque sia il commissariato di Monza, cui gli episodi sono stati denunciati, non può prendere sotto gamba l’accaduto e le indagini del caso sono in corso.

I contenuti specifici degli ultimi due biglietti, quelli arrivati per posta la settimana scorsa, non sono stati diffusi e non è chiaro nemmeno a chi siano rivolte di preciso le minacce. Di certo si sa solo che compare un nome proprio e che si tratterebbe di qualcuno dei dirigenti. Le scritte sono a stampatello e a mano libera e il timbro postale è quello del grande centro di smistamento di Peschiera Borromeo. L’episodio acquista interesse per via dei precedenti, ovvero per quel foglietto che qualcuno aveva appeso nel bagno degli uomini qualche settimana fa. Allora, nel mirino del “Fronte della morte” (così si firmavano gli autori), era finito il sindacato al quale i firmatari promettevano “ti faremo fuori”. E con uno stile un po’ da telefilm poliziesco, i colpevoli annunciavano anche una sibillina data: 11 novembre 2009. Il giorno si avvicina e se anche i timori che qualche pericolo sussista sono davvero blandi, un filo di curiosità accompagna l’attesa. In quel caso era Paolo Mancini, delle Rsu, a spiegare che nessuno del sindacato si era intimorito e che l’ostilità degli ignoti era fuori luogo, considerate le occasioni democratiche di confronto che le assemblee sindacali offrono.

Questa volta Mancini non ha potuto commentare la vicenda perché inconsapevole dell’accaduto. Le lettere sembra infatti che siano state lette e poi consegnate direttamente agli agenti della Polizia di Stato, sopraggiunta a Brugherio dopo la chiamata di Candy. E’ infatti il commissariato di Monza a occuparsi ufficialmente del caso, sebbene una parte nella vicenda l’abbia avuta anche la stazione locale dei carabinieri. I militari, informati dell’accaduto, hanno compiuto un sopralluogo sul posto fin dal primo biglietto scoperto. Al momento non resta che attendere l’11 novembre per scoprire quale tipo di azione gli ignoti abbiano in mente. Non è da escludere nemmeno che a scrivere le due missive della settimana scorsa sia stato qualcuno di diverso dall’autore del primo biglietto.
Valeria Pinoia