Agrate, Polifibra in crisi:quarantotto dipendenti a casa

Agrate, Polifibra in crisi:quarantotto dipendenti a casa

Agrate – La cattiva notizia era nell’aria da qualche settimana. Martedì è arrivata la conferma: il 21 luglio la direzione di Polifibra, azienda del settore gomma e plastica, al confine con Caponago, ha aperto la procedura di mobilità per quarantotto dipendenti su ottantuno complessivi. All’origine della decisione sarebbe un fronte debitorio significativo contratto dall’azienda, che produce isolanti flessibili per cavi, a causa di alcuni investimenti promossi proprio per aumentare la competitività sul mercato di riferimento. Un progetto di espansione che la più generale crisi economica avrebbe poi bloccato, lasciando i conti della società in rosso. Martedì tutti i lavoratori hanno incrociato le braccia, dalla mattina fino a tarda sera, in segno di protesta per un provvedimento giudicato quantomeno iniquo perché getterebbe tutto il peso del disagio sulle sole spalle dei dipendenti.

«Non condividiamo il ricorso alla mobilità, considerandolo un prezzo che viene fatto pagare ai soli lavoratori e un vero e proprio errore. Le rappresentanze sindacali ritengono ci sia la possibilità di ricorrere ad altri strumenti che salvaguardino i livelli occupazionali e che siano immediatamente meno onerosi per l’azienda, a partire dai contratti di solidarietà», ha riassunto Walter Palvarini, segretario Filcem Cgil, mettendo già in chiaro le posizione che i sindacati andranno a illustrare all’azienda nell’incontro fissato per martedì prossimo, 28 luglio, rigettando fermamente l’ipotesi della mobilità.

«La Filcem Cgil e la rsu, inoltre, ritengono gravissima la decisione di aprire la procedura pochi giorni prima della chiusura per ferie della società, limitando di fatto e pesantemente le possibilità di discutere in modo adeguato della situazione – si legge in un comunicato -. È noto, infatti, che la procedura di mobilità prevede 45 giorni di tempo per discutere ed eventualmente raggiungere un accordo in sede sindacale. Anche in considerazione di queste ulteriori difficoltà verrà chiesto un intervento urgente delle istituzioni locali e verranno decise, a breve, altre iniziative di lotta contro i licenziamenti e a sostegno delle posizioni sindacali».

Da diversi mesi Polifibra parla dell’imminente presentazione di un piano industriale. «Sì certo, del quale però ancora non ci è stato fornito alcun dettaglio – ha aggiunto Palvarini -. Se però l’unico piano industriale che hanno in mente è quello di attivare una semplice riduzione dei costi che passi attraverso il taglio dei posti di lavoro, diciamo subito che per noi è inaccettabile. Sono altri gli strumenti che bisogna pensare di introdurre».
Anna Prada