Addio Armstrong, uomo sulla lunaIl passo che ha segnato il mondo

Un piccolo passo di un uomo che ha segnato la vita di molti altri. Che nel suo mito hanno realizzato il sogno di bambino di volare nello spazio o l'hanno cantato in una canzone. È morto Neil Armstrong, il primo uomo ad avere camminato sulla luna (guarda il video della Nasa)
Addio Armstrong, uomo sulla lunaIl passo che ha segnato il mondo

Monza – Un piccolo passo di un uomo che ha segnato la vita di molti altri. Che nel suo mito hanno realizzato il sogno di bambino di volare nello spazio o l’hanno cantato in una canzone. È morto Neil Armstrong, il primo uomo ad avere camminato sulla luna. La notizia è stata resa nota nella tarda serata di sabato. All’inizio di agosto era stato operato al cuore e, secondo quanto comunicato dalla famiglia, è morto per le complicazioni seguite all’intervento di by-pass coronarico.

Era il 20 luglio 1969 quando raggiunse la luna a bordo dell’Apollo 11 con Buzz Aldrin e Michael Collins. Fu il primo uomo a posare piede sul suolo lunare, quando pronunciò la storica frase: ”That’s a small step for (a) men a giant leap for mankind”, un piccolo passo per un uomo, un grande balzo per l’umanità. In Italia l’orologio segnava le 4.56 minuti del 21 luglio (guarda il video della Nasa).

Davanti al televisore, quella mattina, c’era anche un dodicenne forse assonato di certo affascinato da quello che stavano vedendo. Tanto da pensare di poter diventare un astronauta. Era il veranese Paolo Nespoli che proprio in questi giorni, in un incontro al meeting di Rimini, ha avuto modo di ricordare quanta importanza abbiano avuto nella sua vita quelle immagini: «Uno pensa che gli astronauti siano semidei, superman e scienziati – ha spiegato alla platea – in effetti sono degli idraulici, degli elettricisti spaziali. Io mi ritengo un gruista spaziale. Un lavoratore dello spazio».
E poi: «Non è facile capire da giovani cosa fare e se si è capace di farlo. Ero come davanti a una foresta. Che fare? Attraversarla? Ma ce l’avrei fatta?».

A 26 anni la decisione di andare a studiare negli Stati Uniti, poi la laurea e la selezione per far parte del corso di aspiranti astronauti a Huston proprio dove, prima di lui, erano stati i tre uomini della luna. Il resto è storia recente con i sei mesi nello spazio a bordo della stazione Iss, le foto scattate dallo spazio e pubblicate su Twitter, i collegamenti con le scuole, l’atterraggio seguito in diretta dalla piazza di Verano Brianza e il ritorno a casa in dirigibile.

Di quell’uomo sulla luna ha cantato invece Mauro Ermanno Giovanardi. «Può bastare un passo molto breve per lasciare tutto alle tue spalle, può bastare un passo così piccolo per lasciare un’orma sulle stelle»: è la traccia intitolata proprio “Neil Armstrong” e contenuta nell’ultimo album dell’artista brugherese (“Ho sognato troppo l’altra notte?”). Un disco che riporta indietro nel tempo e ha tradotto in poesia i ricordi collettivi di un evento mondiale.

Perché sono diverse le testimonianze lasciate sulla pagina facebook del Cittadino e su Twitter: « Io mi ricordo mio papà aveva un torneo di bocce e abbiamo visto la televisione al bar in via como a Lissone…se chiudo gli occhi vedo ancora la tv in bianco e nero con tito stagno….43 anni fa…» ha scritto Daniela Monguzzi; «Io, ero piccola ma me lo ricordo ancora….tutti incollati alla TV in religioso silenzio…in attesa del grande evento!» fa eco Isabella Janowski; «Avevo 7 anni e mi sembrava un film!!!» ha twittato Diego Tovazzi

«Neil Armstrong è stato un eroe non solo del suo tempo, ma di tutti i tempi – ha commentato via Twitter il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama – Grazie, Neil, per averci mostrato la potenza di un piccolo passo».
Ch.Ped.