A Seveso Passaggi livello lunghiIndennizzi per gli automobilisti?

A Seveso Passaggi livello lunghiIndennizzi per gli automobilisti?

Seveso – Ben 36mila fotografie in 129 giorni. Una mole di dati per monitorare le chiusure del passaggio a livello di via Manzoni, è il lavoro svolto, da luglio ad oggi, da parte della lista civica “Sevesoviva”. Lo scopo di un simile impegno è di chiedere alle Ferrovie Nord di limitare ulteriormente i tempi di chiusura del passaggio a livello del centro. «Le Nord hanno sempre sostenuto di essere in possesso di tutti i dati sui passaggi dei treni – ha spiegato Daniele Tagliabue –. Il problema è che quei dati non sono pubblici e quindi non possono essere controllati, fino ad oggi non sono mai stati forniti dei numeri».

Giovedì 16 dicembre, nella sala civica di via Silvio Pellico, i sostenitori di “Sevesoviva” si sono riuniti. Daniele Tagliabue, rappresentate in consiglio comunale della lista civica, ha così illustrato le rilevazioni fatte effettuare con un software. E’ venuto fuori che la chiusura massima del passaggio a livello, nel periodo monitorato, è stata pari a 30 minuti e 54 secondi. «Si tratta di un dato estremo che non è la norma» ha comunque specificato il consigliere comunale. In 129 giorni le chiusure sono state 9.964, nel 50 per cento dei passaggi del treno le chiusure sono state contenute tra i due e i tre minuti, nell’altro 50 per cento le chiusure sono state superiori ai tre minuti. L’idea della lista civica è quindi di riuscire ad ottenere dalle Nord una chiusura del passaggio a livello che sia sempre entro i tre minuti.

«In questo modo risparmieremmo ogni giorno ben 47 minuti – ha continuato Tagliabue – lo stesso tempo che ci farebbe risparmiare la realizzazione del sottopasso sud». Partendo da tutte queste rilevazioni “Sevesoviva” ha intenzione di preparare una mozione per impegnare l’amministrazione Donati a ottenere delle migliorie e che porterebbero poi le Nord a valutare seriamente l’ipotesi di realizzare l’interramento. «Se un pendolare arriva in ritardo per colpa di un treno può chiedere un risarcimento, perché anche i cittadini che subiscono una gestione sbagliata del servizio di trasporto non possono fare lo stesso? »

Secondo l’esponente di “Sevesoviva”, citando il codice della strada così come la legge ferroviaria, esisterebbero i presupposti per pretedendere degli indennizzi. «La variazione d’uso d’esercizio dato in concessione comporta delle sanzioni – ha specificato meglio Tagliabue – secondo noi le Nord, in questi anni, hanno incrementato il numero delle corse comportando una variazione d’uso senza mai concordarlo col comune e il comune non ha mai chiesto un risarcimento».
Ivan Bavuso