A Meda in cinque nel monolocaleNelle case comunali come sardine

Il caso è drammatico. Una famiglie di cinque persone, papà, mamma e tyre bambini, vive in un appartamento di meno di 30 metri quadrati. Doveva essere una soluzione temporanea, ma ormai ci vivono da tre anni.
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Meda – Cinque sotto un tetto. Di trenta metri quadrati. Altro caso choc nelle case comunali di Meda. Dopo la muffa che si mangia i muri delle scale delle palazzine, tocca ora al caso della famiglia stipata in un vero e proprio buco. Questa, in sisntesi, la storia. In via Luigi Rho c’è una famiglia di origine straniera composta da cinque persone (due genitori e tre bambini) che vivono in un alloggio di neanche trenta metri quadrati.

«Avevano detto loro che si trattava di una sistemazione provvisoria e che al più presto avrebbero trovato una soluzione – dice ancora Rina Del Pero – ma questa famiglia è qui da tre anni e ha sempre pagato l’affitto». Sull’argomento, l’assessore ai servizi sociali Wilma De Pieri dice: «Purtroppo non abbiamo qui a Meda case comunali abbastanza grandi per ospitare famiglie così numerose. Per esempio, abbiamo una famiglia di sette persone che avrebbe diritto ad un alloggio e ci stiamo incontrando con i dirigenti dell’Aler per capire se ci sono alloggi che presto si libereranno, in modo da trovare le soluzioni più idonee per tutti».

Le case comunali di Meda sono sparse un po’ per tutta la città: via Orsini, vicino alla stazione, via Orsi in centro, via Luigi Rho vicino alla casa di riposo, via De Amicis vicino al Comune. E non si placano le polemiche sulla questione-muffa. Un po’ di storia. Una settimana fa era emersa la situazione delle case comunali di via Orsini: sui muri delle parti comuni è cresciuta della muffa nera che oltre a rendere indecente l’ingresso nella propria abitazione, ha sollevato numerosi interrogativi di natura sanitaria da parte degli inquilini. «Ho la cervicale perenne – dice una residente – e spero solo che questa situazione stia per essere risolta perché non credo sia umano andare avanti in questo modo».

Il problema era stato segnalato da Rina Del Pero, medese doc che spesso viene sentita come “punto raccolta” delle lamentele di chi abita nelle case comunali. «Onestamente non mi è piaciuta molto la risposta dell’assessore Luca Santambrogio sulle case comunali di via Orsini – dice – perché non ha senso dire che un lavoro è da imputare alla ordinaria manutenzione, salvo poi aggiungere che il Comune si accollerà comunque la spesa. Se fossi un consigliere di minoranza, farei una denuncia alla Corte dei conti perché io, in questo caso, avrei un danno erariale. Un funzionario dell’ufficio preposto ha detto a una signora che abita nel condominio che faranno eseguire un’imbiancatura. Noi non siamo tecnici, e neppure vogliamo sostituirci a chi è pagato per svolgere le sue mansioni, ma le muffe se coperte con una imbiancatura, si riformano».
E.San.