A Meda il Polo come il BronxI cittadini elencano le magagne

A Meda il Polo come il BronxI cittadini elencano le magagne

Meda – Via Gorizia? Sarebbe meglio chiamarla via Bronx. Non è una situazione felice quella in cui vivono i residenti di via Gorizia, la strada a lunga percorrenza del quartiere Polo che costeggia la ferrovia e che sconta ancora oggi problemi di varia natura. Risolta la questione del “lago” che si formava per le piogge con la costruzione delle fogne avvenuta qualche mese fa, ora l’amministrazione comunale di Meda deve fare i conti con altre problematiche di questa strada che, però, sembrano difficilmente risolvibili nel breve periodo.

Sicurezza
– Anzitutto, c’è un problema di sicurezza. «Non è possibile andare avanti così – dice C.M, uno dei residenti che ha segnalato i problemi – perché ogni notte ci sono ladri che vanno a rubare nelle macchine parcheggiate qui fuori. Lasciando perdere che per ben due volte i topi d’auto hanno preso di mira vetture di proprietà della mia famiglia, direi che davvero non se ne può più. Dalla macchina mi hanno rubato, qualche settimana fa, tutti gli attrezzi da lavoro che ho dovuto ovviamente ricomprare. A parte questo, c’è da aver paura: l’illuminazione c’è ma è molto scarsa e, forse, servirebbero delle telecamere per scongiurare casi di questo tipo».

Alta velocità
– Non solo. Tanti sono i problemi che si ravvisano e uno di questi è l’alta velocità con la quale ancora le macchine sfrecciano in via Gorizia: «Capiscono che la priorità sia la scuola – dice ancora il medese – ma perché non mettere qualche dosso anche nella parte più estrema di via Gorizia? A volte, c’è da aver paura a mettere il naso fuori di casa e in questa strada passano davvero degli scellerati». Infine, un problema di tipo “condominiale” riguarda una delle ultime palazzine: «Non dove abito io, ma nel condominio a fianco – dice ancora C.M. – c’è un appartamento dove vive una famiglia pakistana allargata. Mi spiego: vanno e vengono dieci persone alla volta e, a quanto so, ci sono anche problemi con la riscossione delle spese. Ovviamente, non ce l’abbiamo con le persone di origine pakistana. Anzi, nella mia palazzina ci vive una famiglia con la quale non c’è nessun problema. Ma casi come quello del condominio a fianco andrebbero controllati e scongiurati».

Infine, la discarica
– “Dulcis in fundo”, la discarica a cielo aperto al bordo della ferrovia: «Sembra una terra di nessuno – conclude il cittadino medese – perché a fianco dei binari si trova davvero di tutto senza alcun ritegno. Dobbiamo andare noi a pulire? Ho trovato eternit, con tutta la pericolosità che questo materiale si porta dietro, computer, rifiuti vari. Ho provato a vedere anche mobili, poltrone, sacchi della spazzatura, batterie della macchina, bidoni di latta. E’ una situazione che rasenta l’indecenza». In sostanza, i residenti chiedono telecamere, dossi e che l’area vicina alla ferrovia venga ripulita.
Elena Sandrè