Lissone – Sergio Procopio è uno dei più grandi mimi italiani contemporanei (forse l’unico). Cresciuto alla scuola di Marcel Marceau fu tra i fondatori dei Barabba’s Clown, da sempre legato al mondo salesiano e alle attività dell’Operazione Mato Grosso. Sabato scorso era a Lissone, al teatro Excelsior ha interpretato “Ritratto d’artista” facendo ridere bambini e adulti, coinvolgendo il pubblico con i suoi ammiccamenti irresistibili e la capacità di fare seriamente cose esilaranti.
Tutto questo al servizio di un’idea, quella di raccogliere fondi per la missione di Bolivar, distretto di Cochabamba, Bolivia, dove lavora da un anno il giovane lissonese Gabriele Maffucci, che da Sergio Procopio ha imparato l’arte del clown. La Bolivia oggi soffre per la siccità dei mesi passati, i generi alimentari sono aumentati di prezzo, lo zucchero oltre il 50%, solo per fare un esempio. Non si trova più cemento per le costruzioni, i progetti dei missionari sono sospesi.
“Si voleva costruire una specie di capannone per i giovani che frequentano la scuola di artigianato del mobile – scrive Gabriele nella sua ultima lettera – anche le ragazze che studiano al “taller” di tessitura avrebbero bisogno di un ambiente più grande. Qui possono andare avanti solo con i nostro aiuto. Se ho capito qualcosa dal lavoro che facciamo a Bolivar, del mio ruolo, è soprattutto che non siamo in grado di fare tutto quello che c’è da fare, ma non possiamo sottrarci, i bisogni di tutti sono davvero moltissimi”.
Chi volesse rispondere generosamente alla richiesta di aiuto può inviare donazioni a Gruppo Ospedale Escoma CF 94059390487 Banca Popolare Etica filiale di Firenze IBAN IT62O0501802800000000111082 causale OFFERTA PER BOLIVAR.
Cristiana Mariani