Carate Brianza, Lorenzo Piemonti coordina uno studio sul diabete: i suoi risultati sono incoraggianti

Il medico, 56 anni, è primario dell'unità di medicina rigenerativa e dei trapianti dell'istituto San Raffaele di Milano. L'indagine mira a garantire trattamenti più efficaci nel lungo periodo
Lorenzo Piemonti

I risultati a lungo termine del trapianto di isole pancreatiche in pazienti con diabete di tipo 1 hanno dimostrato un significativo miglioramento nella sopravvivenza del trapianto e una maggiore indipendenza dall’insulina. Lo dimostra lo studio pubblicato su “The Lancet Diabetes & Endocrinology” e coordinato da Lorenzo Piemonti, caratese, 56 anni, primario dell’Unità di Medicina rigenerativa e dei trapianti e direttore del Diabetes Research Institute dell’Irccs Ospedale San Raffaele di Milano. Si tratta di una delle analisi retrospettive a singolo centro più ampie al mondo.

Studio: il trapianto di isole pancreatiche funziona

L’esperienza ventennale del San Raffaele di Milano sui trapianti di isole pancreatiche consolida, quindi, la via per le terapie cellulari nel diabete di tipo 1. «Questo studio evidenzia il potenziale del trapianto di isole nel migliorare la qualità della vita dei pazienti con diabete a lungo termine, fornendo al contempo preziose indicazioni per ottimizzare le future terapie cellulari, in particolare quelle basate sul differenziamento delle isole pancreatiche a partire da cellule staminali -ha spiegato Piemonti, cui, nel 2020, l’amministrazione comunale ha assegnato la benemerenza civica-. I risultati ottenuti non solo aiutano a comprendere meglio gli effetti dell’immunosoppressione, ma anche a determinare le dosi ottimali di isole per garantire trapianti sicuri ed efficaci. Questi dati sottolineano l’importanza di proseguire la ricerca per migliorare e perfezionare le terapie cellulari destinate ai pazienti con diabete di tipo 1, per garantire trattamenti sempre più efficaci e sostenibili nel lungo periodo».

Studio: il dettaglio dell’articolata ricerca

L’analisi ha coinvolto 79 pazienti di età compresa tra i 18 e i 67 anni, rivelando che nei soggetti con diabete di tipo 1, trattati con una dose adeguata di cellule e con una terapia che evita il rigetto delle cellule data dalla combinazione di tre farmaci, si è ottenuto un significativo miglioramento nella sopravvivenza del trapianto e una maggiore indipendenza dall’insulina. In questo gruppo, la sopravvivenza mediana delle isole è stata di 9,7 anni, con il 72,7% dei pazienti che ha mantenuto l’indipendenza dall’insulina per un periodo tra i 6 e i 7 anni. I dati complessivi mostrano una sopravvivenza del trapianto dell’86% a un anno, del 65% a cinque anni e del 40% a vent’anni, a conferma dell’efficacia a lungo termine del trattamento. Tuttavia, lo studio ha evidenziato alcuni effetti collaterali associati alla terapia immunosoppressiva, come infezioni e riduzione della funzionalità renale, che richiedono un attento monitoraggio e interventi mirati per garantire la sicurezza a lungo termine dei pazienti, come riporta lo studio.

Studio: chi è Lorenzo Piemonti

Fra i suoi incarichi, a livello istituzionale, Piemonti è presidente dell’International Pancreas and Islet Transplantation Association (IPITA) per il periodo 2025–2027, sotto l’egida della Transplantation Society. È inoltre membro del comitato direttivo dell’European Pancreas and Islet Transplant Registry (EPITR, 2020–2025).