Il ritorno del figliol prodigo… con delega pronta in tasca. L’ex sindaco Gargiulo rientrerà in politica. Non dalla porta principale, ma nemmeno dalla finestra. Questa volta arriverà dal retro, armato di calcolatrice elettorale e con un amico fidato nella lista di Forza Italia. Davide Cocco è il suo “cavallo di Troia” che gli aprirà i portoni della giunta. La paura di perdere consensi fa 90. E’ un nome fresco fresco nel listone di Forza Italia, ma con un profumo molto familiare. Del resto a presentare il suo ingresso in Forza Italia era arrivato pure il ministro Antonio Taiani e il centrodestra come poteva pensare di lasciarlo a piedi. Non è un’operazione nostalgia, sia chiaro. È strategia pura, degna del miglior Risiko. L’obiettivo? Convogliare i voti “orfani” della civica direttamente sulle caselle azzurre, e magari riaprire una carriera che credevamo archiviata insieme ai comunicati stampa in caps lock. Dietro il colpo di teatro, la strana coppia Figini-Veggian: il consigliere regionale e il segretario provinciale che, con una stretta di mano più azzurra del cielo di luglio, avrebbero promesso a Gargiulo un assessorato. Già pronto, già apparecchiato, mancano solo i confetti (e forse il numero legale).
Peccato che, a rovinare la festa, ci siano gli alleati. La notizia ha fatto più rumore di una sveglia alle 6 di domenica: mugugni, facce storte, e un senso diffuso di “ma anche no”. Nessuno si aspettava il colpo di scena, men che meno quelli che si erano già visti protagonisti di altre promesse.
Insomma, il ritorno di Gargiulo somiglia più a un sequel che nessuno aveva chiesto, ma che rischia di riscrivere i titoli di coda. E nel frattempo, tra un Cocco e un compromesso, Forza Italia scopre il gusto vintage del trasformismo… ed è subito déjà vu