Referendum, tappa in Brianza per il segretario Cgil Landini

Sabato 17 maggio due tappe brianzole del tour a sostegno dei cinque quesiti sui temi del lavoro e della cittadinanza
Landini a Monza per i cinque referendum (Foto Daniele Rossi)

Il primo obiettivo dei promotori dei referendum è quello di portare ai seggi l’8 e 9 giugno venticinque milioni di italiani: lo ha spiegato sabato 17 maggio il segretario generale della Cgil Maurizio Landini nelle tappe brianzole del tour a sostegno dei cinque quesiti sui temi del lavoro e della cittadinanza. Landini, che venerdì sera è stato ospite di Pizzaut a Monza, ha poi volantinato ai mercati di Seregno e di Brugherio prima di incontrare i volontari dei comitati e i militanti del sindacato nella sede monzese della Cgil dove in tanti hanno voluto farsi fotografare con lui.

Refendum, venerdì sera Landini ospite di Pizzaut a Monza


La cosa più difficile, ha affermato, sarà convincere il 50% degli elettori a entrare nei seggi ma il traguardo «è raggiungibile in quanto l’interesse sta crescendo». «Chiediamo prima di tutto di andare a votare – ha esortato ai banchetti – e poi di votare sì per cambiare le leggi sbagliate fatte negli ultimi vent’anni che hanno aumentato il livello di precarietà, in particolare tra i giovani e le donne. Se raggiungeremo il quorum il giorno dopo per milioni di persone aumenteranno le tutele» contro i licenziamenti e contro «la logica dei subappalti, all’origine dello sfruttamento» e di tanti infortuni. «Per essere veramente liberi – ha proseguito – le persone non devono avere un’occupazione precaria, devono avere uno stipendio che consenta loro di vivere con dignità» e non devono rischiare di morire sul lavoro. «Chi vive e paga le tasse qui – ha aggiunto – è giusto che ottenga la cittadinanza» in tempi più rapidi.

Il leader della Cgil ha sollecitato i militanti a proseguire la mobilitazione casa per casa, comune per comune: «Dobbiamo spiegare alle persone che l’8 e 9 giugno voteranno per loro stesse, non per noi – ha dichiarato – dobbiamo ricostruire le relazioni con la gente, riconquistare la fiducia che si è rotta e riattivare un percorso» in quanto lo sfilacciamento dei rapporti è una delle ragioni della crisi della democrazia. «Non esiste sindacato senza solidarietà» ha ricordato ai militanti della Cgil.
I cinque referendum, ha notato Landini, si basano su un’idea precisa di Paese e «chi invita a non andare a votare non ha il coraggio di affermare che è contro i diritti. Non ha, però, fatto i conti con la maggioranza» degli italiani. Nelle ultime settimane, ha commentato, si sta diffondendo «una attenzione trasversale, anche tra gli imprenditori e le partite Iva che stanno comprendendo che il rafforzamento dei diritti sarà un vantaggio per tutti». L’interesse crescente a dispetto dello scarso spazio dato alla consultazione dalle televisioni, ha continuato, fa ben sperare per il superamento del quorum: «Oggi al mercato – ha raccontato – un ambulante ha detto che andrà a votare in quanto non si sente rappresentato da nessuno e ieri all’Autogrill due imprenditori e due partite Iva» hanno assicurato il loro sostengo al sì.