«Ci aspettano nove giorni di sorriso e volantino. Dobbiamo ricordare a tutti l’importanza del voto regionale, perché tanti nemmeno sanno che ci sono le elezioni. Poi, dopo aver vinto in Lombardia, in primavera ci rivedremo per le amministrative di Seregno. La storia della Brianza insegna che un sindaco della Lega fa la differenza». Entusiasmo alle stelle venerdì 3 febbraio, nel tardo pomeriggio, al “Feel” di via Marche a Seregno, per Matteo Salvini, leader della Lega, nonché vicepremier e ministro delle infrastrutture e dei trasporti, che di fronte a circa trecento persone ha fatto il punto della situazione, a pochi giorni dalle elezioni regionali del 12 e 13 febbraio. «Le televisioni -ha spiegato Salvini, introdotto da Edoardo Trezzi e Giacinto Mariani, alla presenza del segretario provinciale Andrea Villa– non parlano di questo appuntamento, perché vedono i sondaggi come li vediamo noi e sanno che la sinistra è indietro di venti punti. Ed allora è meglio fare finta di niente. Ma è importante invece che noi ne parliamo, a Seregno, a Desio ed altrove, perché riconquistare la Regione è fondamentale. Il centrodestra la governa da 28 anni e quindi significa che qualcosa in questo periodo ha saputo fare».
Salvini: soddisfazione per il ddl sull’autonomia
Ed ancora: «Oggi è una bella giornata, perché abbiamo dato il via libera al disegno di legge sull’autonomia, che è sempre stato un nostro cavallo di battaglia. Questo si somma al fatto che le bollette del gas scenderanno del 34 per cento e che le pensioni fino a 25mila euro invece saliranno. Poi, dall’estate, continueremo ad aiutare chi è in difficoltà perché fragile, ma chi è sano e non ha voglia di lavorare, al contrario, non riceverà più un euro di reddito di cittadinanza». Quindi un’altra sottolineatura: «La Provincia di Monza e della Brianza ha un ottimo presidente, che è il sindaco di Meda Luca Santambrogio. Ma noi vogliamo tornare all’elezione diretta delle Provincie, che devono avere soldi a disposizione da spendere. Le Provincie che non possono fare nulla non servono a nulla».
Salvini: il cavallo di battaglia della sicurezza
L’attenzione si è infine spostata sul cavallo di battaglia della sicurezza: «Penso a quanto è successo qui in stazione, dove due ragazzi ne hanno spinto un terzo sotto il treno e poi si sono giustificati, dicendo che non si erano resi conto del pericolo. È tempo di riportare l’educazione civica nelle scuole, ma anche il rispetto nelle strade. Lo abbiamo visto anche ad Alatri, dove un giovane di 18 anni è appena stato ucciso, pare in una guerra tra bande, e nel Veneto, dove alcuni studenti hanno sparato pallini ad un’insegnante. Non è possibile che si tolga la vita o si rischi di toglierla a qualcuno, senza pagarne le conseguenze».