Giussano, il ministro Alessandra Locatelli parla di inclusione e sport

Il convegno, organizzato dalla sezione locale della Lega, è stato ospitato dalla sede della Vis Nova calcio. Sono intervenuti il sindaco Marco Citterio, Stefano Meroni e Sabrina Schillaci
Un momento dell’incontro

Lo sport per favorire l’inclusione: le sfide per una Giussano a portata di tutti”. È il tema del convegno che sabato 27 aprile, a Giussano, nella sede della Vis Nova calcio, ha avuto tra i suoi relatori Alessandra Locatelli, ministro per le disabilità. L’appuntamento è stato promosso dalla sezione locale della Lega, di cui è esponente Marco Citterio, sindaco uscente e candidato ad una riconferma in occasione delle amministrative del prossimo giugno, sostenuto dai partiti del centrodestra e dalla civica Progetto Giussano. Sono intervenuti al tavolo anche lo stesso Citterio, l’assessore a cultura, istruzione e sport Sara Citterio, il consigliere comunale Roberto Villa, il campione di paraciclismo Stefano Meroni e Sabrina Schillaci, triatleta e fondatrice di Race Across Limits.

Sport e inclusione: l’intervento di Alessandra Locatelli

Il tavolo del relatori

Alessandra Locatelli, originaria di Como, ha spiegato nella circostanza il lavoro di riforma del settore della disabilità, che è attualmente in itinere: «Fino a 30 o 40 anni fa, si pensava che i disabili dovessero stare chiusi in casa, immobili. Oggi per fortuna non è più così: ce lo insegna Stefano Meroni, che ha appena conquistato una medaglia d’oro mondiale a Rio de Janeiro. I servizi sono però troppo frammentati, mentre la persona è una. Uno dei decreti attuativi della riforma prevede il progetto vita, che inquadra il disabile nel suo complesso e tiene conto anche del settore dello sport». Il ministro ha quindi proseguito: «Abbiamo deciso di accompagnare la riforma anche sostituendo nelle norme la parola handicappato con le parole persona con disabilità. Tutti devono avere la medesima dignità ed i medesimi diritti. Lo sforzo ora è accelerare il cambiamento. Per l’autonomia del singolo, lo sport fa molto. Anche per questo, lavoriamo ad una proposta di legge, affinché i giochi studenteschi diventino sempre più inclusivi».

Sport e inclusione: i pareri di Marco e Sara Citterio e Roberto Villa

Prima di Locatelli e dopo i saluti di benvenuto di Marco Barollo, direttore generale della Vis Nova, il sindaco Marco Citterio aveva sottolineato che «abbiamo voluto promuovere l’incontro qui, in questo centro sportivo, perché è un luogo che riunisce la gioventù e che consente di guardare al futuro. Il tema della disabilità è uno dei più importanti. Il ministro ne ha fatto una ragione di vita. La sua è una delega delicatissima, in una realtà complessa come il paese Italia. Noi ci siamo impegnati nello sport, per creare un ambiente sempre più coeso ed inclusivo». L’assessore Sara Citterio, dal canto suo, ha ricordato che, negli anni, l’amministrazione ha avviato un confronto con le associazioni sportive, «per accompagnare i ragazzi in un percorso di crescita. Ci siamo trovati di fronte a realtà che, spesso, si scontrano con la rigidità delle regole federali. Ma è stata un’esperienza formativa, che ha portato sei società a mettersi in gioco da zero, coinvolgendo una dozzina di ragazzi disabili». Concluso l’intervento di Locatelli, il consigliere Roberto Villa si è invece focalizzato sue due eventi con tema l’inclusione: «Con le associazioni del territorio, abbiamo organizzato un torneo di baskin, che è la disciplina inclusiva per eccellenza, in cui i normodotati ed i disabili giocano insieme. Con l’oratorio di Robbiano e l’associazione Il Mosaico, abbiamo curato una tre giorni, con una conferenza iniziale, una dimostrazione ed infine una prova aperta a tutti. L’input che lancio è questo: parliamone, guardiamo e facciamo».

Sport e inclusione: le esperienze di Stefano Meroni e Sabrina Schillaci

Lo spazio finale è stato poi occupato dalle esperienze di Stefano Meroni e Sabrina Schillaci. Meroni, 37 anni, quasi completamente non vedente dalla gioventù, ha sottolineato che «lo sport è cultura e istruzione, impegno e sacrificio, sapersi porre obiettivi da raggiungere. Alle medie, i miei insegnanti di educazione fisica mi hanno coinvolto, al di là delle mie difficoltà: la mia medaglia d’oro parte un po’ anche da quella possibilità che mi è stata offerta di fare sport». Schillaci, giussanese oggi residente a Besana Brianza, alla pratica sportiva ci è arrivata da adulta, dopo l’incidente da cui suo marito è uscito tetraplegico e le difficoltà emotive affrontate in seguito. «Ho maturato il desiderio di diventare ironman -ha raccontato-. Inizialmente mio marito era contrario, perché temeva mi potessi allontanare da lui, ed io avevo sensi di colpa nei suoi confronti. Poi anche lui ha capito che lo sport era l’opportunità per entrambi per tornare a vivere. Ho deciso quindi di iniziare a raccontare la mia storia, per far comprendere che, dietro un disabile, c’è chi se ne prende cura. Nel 2023 il mio progetto “Race across limits” è diventato un’organizzazione di volontariato. Proponiamo percorsi di benessere per i caregiver: chi si prende cura di sé, è maggiormente in grado di fare del bene anche alla persona che segue».

Inclusione: la tappa a Triuggio del ministro Locatelli

La tappa giussanese di Locatelli ha avuto come prologo un momento di confronto a Triuggio con famiglie ed associazioni, ospitato dal centro Mirabilia Dei. Qui, il ministro è stata accolta da Fabio Scandizzo, candidato sindaco di Tradizione e Futuro.