Gianmarco Corbetta proverà a rianimare il Movimento 5 Stelle brianzolo: mercoledì sera 15 febraio, poche ore dopo il tracollo nelle urne, Giuseppe Conte lo ha nominato coordinatore provinciale. Corbetta, consigliere regionale dal 2013 al 2018 e senatore fino allo scorso settembre, come gli altri responsabili territoriali designati insieme a lui, avrà l’onere di tentare di strutturare la galassia pentastellata e di dar vita a gruppi formalmente riconosciuti. «Finora – spiega l’ex parlamentare – la nostra presenza si è basata sull’attivismo di gruppi organizzati spontaneamente. È un sistema con luci e ombre» che ha dimostrato di non poter reggere.
Gianmarco Corbetta e la riorganizzazione dopo il tracollo
I coordinatori, oltre ad avviare le realtà locali, dovranno fare da cerniera tra i militanti e i responsabili nazionali: considerato il numero degli attivisti è impensabile che in Brianza nasca una sezione in ogni comune. «Saranno formate da almeno 30 persone – precisa Corbetta – nella nostra provincia potrebbero essere 3-4, 5 al massimo» e potrebbbero comprendere più sottogruppi. «La nuova struttura – aggiunge l’ex senatore – ci consentirà di aprirci maggiormente al territorio, di avere rapporti stabili con le associazioni e con i comitati che sapranno a chi far riferimento per presentare le loro istanze». La mossa dell’ex presidente del Consiglio a parecchi fuori e dentro il M5S appare tardiva: «Il progetto – afferma il brianzolo – era nell’aria da parecchi mesi. Conte ha atteso per vedere chi sarebbe stato eletto» in Lombardia e in Lazio.
Gianmarco Corbetta e le elezioni comunali di primavera
Corbetta dovrà, inoltre, seguire la campagna elettorale per le amministrative di primavera: «Vorremmo presentare la lista a Seregno – ragiona – nelle prossime settimane valuteremo se sarà possibile». «Gli esponenti locali – precisa – potranno decidere in modo autonomo come muoversi, senza imposizioni dall’alto: escludo, però, che qualcuno di loro possa allearsi con il centrodestra». Una maggior visibilità, auspicano gli attivisti, potrebbe favorire un recupero di consensi dopo il disastroso esito delle regionali che ha fatto sprofondare il Movimento al 3,93% a livello lombardo e al 4,34% a quello brianzolo e ha ridotto a tre consiglieri il suo drappello al Pirellone: «Il dato – constata Corbetta – è in linea con quelli delle amministrative in quanto non siamo radicati sul territorio. Domenica e lunedì, a differenza del 2013 e del 2018, non abbiamo beneficiato della spinta delle elezioni politiche: paghiamo, inoltre, una narrazione in cui non ci riconosciamno che ci dipinge come un partito del Sud e del reddito di cittadinanza. Siamo, invece, una formazione nazionale che ha portato in Italia i fondi del Pnrr che stanno andando in gran parte alle aziende del Nord».