Fratelli d’Italia dice no a un nuovo corteo del Foa Boccaccio a Monza

Il secco no di Fratelli d'Italia sulla possibile nuova manifestazione del Foà a Monza.
Il corteo della Foa Boccaccio a Monza del 30 marzo 2024
Il corteo della Foa Boccaccio a Monza del 30 marzo 2024 Fabrizio Radaelli

Dopo la Lega, anche Fratelli d’Italia critica il rave organizzato dal Foa Boccaccio lo scorso 30 marzo a Monza. “Dopo aver messo in archivio (si fa per dire, ditelo ai residenti di via Bosisio e Gallarana), il corteo di Pasqua, poi finito in un vero e proprio rave -party, nei giardinetti di via Bosisio, adesso il centro sociale si appresta a scendere di nuovo in piazza con un’iniziativa che durerà per ben due giorni – ha fatto sapere Fdi -.Come Fratelli d’ Italia Monza, siamo letteralmente indignati, per quanto è successo pochi giorni fa e siamo, viste le indiscrezioni che già stanno circolando, estremamente preoccupati per quello che deve ancora avvenire: una due giorni, senza ancora una location ben definita.
Noi siamo certamente convinti che si possa e si debba legittimamente manifestare liberamente, ma ci sono modi e maniere”.

Fratelli d’Italia dice no:”perché non è più tollerabile”

Lo stesso partito sottolinea che “non è più tollerabile, subire in silenzio le scorribande di pochi facinorosi che durante ogni corteo prendono di mira, danneggiando ed imbrattando, banche, edifici, muri e uffici. Adesso al normale format hanno aggiunto anche il party con musica a tutto volume, per ore e ore, ballando, bevendo ed imbrattando anche i giochi per bambini appena installati.
Musica, tra l’altro, pompata ad alto volume, senza preoccuparsi dei residenti e del vicino Policlinico. Giardinetti ed androni, usati come veri e propri orinatoi di fortuna e la spazzatura non certo “green”, lasciata ovunque”.

Fratelli d’Italia dice no: “I monzesi non meritano una situazione simile”

Fratelli d’Italia non ci sta e ribadisce che “noi ci chiediamo come mai, per qualsiasi partito, associazione o semplice gruppo di amici che vogliano dar vita a qualsiasi tipo di iniziativa devono farsi carico di richiedere e produrre, giustamente, tutta una serie di permessi (Siae, suolo pubblico, bagni chimici e molto altro ancora…) ed invece ad altri, chissà per quale recondito motivo, per quale misterioso arcano, non solo non viene richiesto nulla di tutto questo, ma se anche non ne fossero in possesso, va bene lo stesso… Ora basta. Monza dopo i fatti di sabato 30 marzo, non può più subire in silenzio anche una due giorni che si intravede ormai all’orizzonte. Monza non può essere abbandonata a sé stessa e lasciata in balia di un gruppo di maleducati che non rispetta nessun tipo di regola e che spacca, danneggia, imbratta e deturpa spazi che appartengono a tutti, che appartengono alla Comunità.
I Monzesi sono stanchi, sono stufi di subire. Quello che, purtroppo, è andato in scena il sabato di Pasqua, non può e non deve avere un sequel”.