Vimercate, sciopero alla Alcatel: «Qui nessun lavoratore è al sicuro»

Martedì mattina i lavoratori di Alcatel a Vimercate hanno incrociato le braccia per quattro ore, volantinando davanti ai cancelli dell’azienda. Motivo della protesta, la decisione dell’azienda di procedere a ulteriori licenziamenti nel sito brianzolo.
Vimercate, sciopero alla Alcatel: «Qui nessun lavoratore è al sicuro»

Quattro ore di sciopero. Martedì mattina sindacati e rsu di Alcatel hanno indetto òla prima manifestazione contro l’annuncio, da parte dell’azienda in un incontro al Ministero dello Sviluppo economico, di voler aprire la procedura di mobilità che porterà al licenziamento collettivo di lavoratori e lavoratrici in esubero.
A Vimercate si è tenuto dunque un presidio delle lavoratrici e lavoratori in sciopero che hanno volantinato davanti alla nuova sede di Alcatel-Lucent.


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«Il rappresentane del Mise si è dichiarato contrario alla procedura di licenziamento e ha invitato l’azienda a ripensarci – spiega Gigi Redaelli della Fim Cisl Monza-Brianza -. Anche il rappresentante della Regione Lombardia presente al tavolo si è espresso in tal senso. È stato detto da chi rappresentava l’azienda al tavolo del Mise che la decisione era già stata presa “altrove”. Ci chiediamo, allora, a cosa serva avere in Italia una “rappresentanza” che è solo onorifica e notarile che si avvale perfino di esperti consulenti esterni ma che non ha nessun margine di trattativa se non eseguire ordini». Alcatel Lucent nella giornata di venerdì 20 febbraio, ha avviato formalmente la procedura di licenziamento collettivo. «È chiaro che il licenziamento collettivo non riguarderà solo 43 tra lavoratori e lavoratrici attualmente in cassintegrazione straordinaria, ma coinvolgerà anche altre persone al momento non identificate. È la prima volta che l’azienda assume un atteggiamento così intransigente anche di fronte alle richieste del Governo. A cosa è servita la visita del premier Renzi al nuovo stabilimento quando ha detto:”Se i posti di lavoro non li creiamo in Alcatel noi non siamo credibili?”. Come sindacato territoriale abbiamo chiesto un incontro alle istituzioni locali, Regione Lombardia, Provincia di Monza e Brianza, Comune di Vimercate, come sindacato nazionale è stato chiesto un incontro alla presidenza del Consiglio, oltre che al Ministero dello Sviluppo economico».