Undici borse di studio per il tribunale di Monza: tirocinanti al fianco dei giudici – FOTO

FOTO - Undici borse di studio per studenti di giurisprudenza per il Progetto “Ufficio per il Processo” a sostegno del tribunale di Monza. I tirocinanti vivranno il mestiere in prima linea per 18 mesi. L’impegno di Assolombarda e associazioni del territorio.
I firmatari dell’accordo per le borse di studio per giovani aspiranti magistrati: Giovanni Barzaghi (Confartigianato), Carlo Edoardo Valli (Camera di Commercio), Laura Cosentini (presidente del Tribunale), Antonio Calabrò (Assolombarda), Giuseppe Fontana (Fondazione della Comunità Monza e Brianza) e Sabino Illuzzi (Prospera-Progetto Speranza)
I firmatari dell’accordo per le borse di studio per giovani aspiranti magistrati: Giovanni Barzaghi (Confartigianato), Carlo Edoardo Valli (Camera di Commercio), Laura Cosentini (presidente del Tribunale), Antonio Calabrò (Assolombarda), Giuseppe Fontana (Fondazione della Comunità Monza e Brianza) e Sabino Illuzzi (Prospera-Progetto Speranza) Fabrizio Radaelli

Il Progetto “Ufficio per il Processo” prende corpo: l’opportunità, aperta a studenti di giurisprudenza più meritevoli, di 11 borse di studio grazie all’impegno di Assolombarda, Camera di Commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi, APA Confartigianato Milano e Monza Brianza, Fondazione Comunità Monza Brianza onlus e l’Associazione Prospera a sostegno del tribunale di Monza. Saranno la spalla dei giudici monzesi. Vivranno il mestiere in prima linea per 18 mesi, dal diritto studiato, a quello applicato.

Un investimento complessivo di 79mila euro, che dovrebbe tradursi in un bando pronto, secondo le previsioni, entro fine anno. Affiancamento a tempo pieno al giudice in aula, e in camera di consiglio, supporto nell’attività di ricerca di giurisprudenza e dottrina, redazione di atti giudiziari (che ovviamente passeranno sotto il vaglio del magistrato). L’occasione, insomma, è quella di vedere sul campo il lavoro giudiziario, affiancando per 18 mesi (almeno 12 a tempo pieno), le toghe nelle udienze penali o civili, a seconda delle esigenze degli uffici e del tipo di preparazione del candidato.

Lo scopo, condiviso da tutti gli attori che prendono parte all’iniziativa, è di migliorare l’efficienza della giustizia in una realtà – quella del foro monzese – che rappresenta il sesto tribunale d’Italia per bacino d’utenza (un milione e 200mila abitanti), ma che è solo ventunesimo nella graduatoria nazionale per il numero di magistrati. L’organico di 58 giudici, scoperto di quasi il 10% rispetto a quanto previsto, sopporta un carico di circa 30mila procedimenti civili e 20mila procedimenti penali.

«Ritengo che con questo progetto possiamo aggiungere un pezzo di efficienza in più – è stato il commento del presidente del tribunale Laura Cosentini – l’importanza dei tirocinanti è davvero molto sentita, confido che da questa iniziativa possa derivarne, insieme al costante impegno dei giudici, un’accresciuta risposta di Giustizia, in termini di efficienza ed efficacia, da parte di un ufficio che sempre più risente di un organico sottodimensionato».

Il vice presidente di Assolombarda Antonio Calabrò ha tenuto a sottolineare che «gli industriali non si sentono solo dei finanziatori, ma degli attori sociali che nel progetto si sentono realmente coinvolti, perchè hanno tutto l’interesse a poter contare su una giustizia che funzioni in tempi rapidi».
Per Giuseppe Fontana Presidente Fondazione della Comunità Monza Brianza onlus, «è importante poter contribuire allo sviluppo del territorio anche investendo sulla crescita delle competenze dei nostri giovani».

I candidati dovranno aver riportato una media di almeno 27/30 negli esami fondamentali (diritto costituzionale, privato, processuale civile, commerciale, penale, processuale penale, diritto del lavoro e amministrativo), ovvero un punteggio di laurea non inferiore a 105/110.