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Tutto a rate, Brianza da record: crediti raddoppiati per auto, tv e cellulari

Dati di Banca d’Italia cambiati dal 2012: crescono le richieste al credito al consumo per acquisto di beni. La Brianza è da record.
Risparmi - Immagine di awesomecontent su Freepik
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Casa, dolce e ambitissima casa. Come prima, più di prima. I dati forniti da Banca d’Italia confermano come gli italiani abbiano sempre l’ambizione di vivere in un’abitazione di proprietà. Magari non esagerata, ma propria e pagata con i risparmi di una vita. Un atteggiamento che, solitamente, non è invece comune al resto dell’Europa. In Italia la Lombardia non è un’eccezione. Anzi.

Tutto a rate, Brianza da record: i dati di Banca d’Italia

Banca d’Italia segnala infatti come , tra il 2013 e il 2022, i prestiti per la casa in Italia siano passati da 4.808.931,00 a 12.454.43,00 di euro. Puntando l’attenzione verso la nostra Regione, risulta come non ci sia una provincia lombarda che abbia speso di meno nel confronto con la rilevazione fatta nel 2013. Anzi. Monza e la Brianza, per esempio, sotto questo punto di vista si difendono bene. Se la cifra media per un prestito per la casa nel 2013 toccava quota 67.488,00 euro, nel 2022 si è arrivati a 270.757,00 euro.

La graduatoria regionale è capeggiata da Milano, come era facilmente prevedibile. Ma non scherzano nemmeno Brescia e Bergamo, capoluoghi di due delle province più benestanti e dinamiche d’Italia. A Bergamo la rilevazione 2012 fissava in 107.594,00 euro la somma media chiesta in prestito per acquistare un’abitazione. Nel 2022, per la stessa operazione, la cifra era di 298.127,00 euro. L’impennata è stata ancora più decisa nella provincia di Brescia: da 122.195,00 euro, si è arrivati a 320.046,00 euro. Sondrio sta dalla parte opposta della classifica: si è partiti dai 10.512,00 euro di 10 anni fa, per approdare ai 25.223 dello scorso anno.

Tutto a rate, Brianza da record: credito al consumo per acquistare beni

L’indagine della Banca d’Italia evidenzia anche come la gente si rivolga sempre più spesso al credito al consumo per acquistare beni. Monza, pure in questo caso, è nelle prime posizioni delle graduatoria regionale: ha più che raddoppiato la quota complessiva. Il paragone con il 2012 segnala il passaggio da una spesa complessiva di 1.068.549 di euro a un esborso di 2.314.264,00. In Lombardia le altre province in grado di superare il tetto dei 2 miliardi di euro sono Milano (arrivata quasi a 8), Brescia (capace di sfiorare i 3), Varese e Bergamo. C’è chi acquista con sempre maggiore facilità a rate, ma c’è pure chi ha un bel gruzzolo sul conto corrente. E non intende smobilitarlo. Anzi, punta a ingrandirlo e a proteggerlo da ogni rischio.
L’Italia, com’è risaputo, comunque sempre avuto una forte propensione al risparmio. Una tendenza ribadita dai numeri raccolti dall’istituto di via Nazionale. La risparmiosità è confermata pure in ambito brianzolo. E non è una sorpresa. I depositi delle imprese nella nostra provincia erano pari a 17.440,283,00 di euro. Nel 2022 avevano toccato la quota di 30.669,758,00 di euro. Notevole è stato anche l’aumento registrato dai depositi delle famiglie. Nel 2012 la cifra era «solo» di 13.575,265,00. Un anno fa era cresciuta fino a toccare il tetto di 21.389,629,00 di euro.