Quasi 214 milioni di prodotti importati e più di 440 milioni esportati nei primi nove mesi del 2016: è il volume degli scambi commerciali tra la provincia di Monza e Brianza e gli Stati uniti d’America, in calo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Saranno gli Usa di Trump a farli aumentare? Si direbbe di no dopo lo slogan del nuovo presidente, “Buy American and hire American” (compra americano, assumi americano), ma secondo un’indagine della Camera di commercio di Milano e Promos gli imprenditori lombardi sono soprattutto ottimisti.
«Per il 21% delle imprese gli affari miglioreranno, contro il 13% che si aspetta conseguenze negative e il 27% stabilità rispetto ad ora. Un mercato in crescita quello degli Stati Uniti, per il 33% più attrattivo di otto anni fa. Il 65% vorrebbe incrementare i rapporti con gli Usa. Per il 7 5% circa sono un mercato interessante per i loro prodotti» si legge nell’analisi della Camera.
Nei primi tre trimestri del 2016 il valore complessivo degli scampi Lombardia e Stati Uniti è stato di 8 miliardi con 2,3 miliardi di import e 5 ,8 di export: con il 22,1% dell’import nazionale verso l’America la Lombardia vale quasi un quarto del totale e la quota di esportazioni è di poco inferiore (21,6%). La quota della provincia di Monza e Brianza è dell’8%, dietro Milano (52%), Bergamo e Brescia: il territorio brianteo è invece secondo soltanto dietro Milano per presenza di multinazionali americane, con 108 aziende in cui lavorano 10mila persone e fatturano 3,4 miliardi di euro.