Superbonus 110%, i consigli dell’esperto per evitare passi falsi

In tempi di superbonus del 110% l’intervista a un esperto per evitare passi falsi. Virginio Trivella, consigliere delegato Assimpredil Ance per gli incentivi fiscali: «Informarsi bene, accertarsi delle competenze specifiche della persona alla quale ci si rivolge».
Virginio Trivella
Virginio Trivella

«Bisogna informarsi bene, accertarsi delle competenze specifiche della persona alla quale ci si rivolge». Virginio Trivella è un costruttore, consigliere delegato di Assimpredil Ance che si occupa di incentivi fiscali, ecobonus e sisma bonus. Le aziende del settore sono sommerse da richieste di lavori dopo che il Governo Conte ha messo in campo il superbonus del 110% ma non bisogna cedere a facili entusiasmi. L’opportunità che si presenta è certamente ghiotta, ma occorre conoscere bene le norme e sapere cosa si può fare: in caso di controlli se sono stati usati gli incentivi senza averne diritto bisognerà procedere alla restituzione, meglio evitare di illudersi. E non si può pensare neanche che i lavori siano gratis tout court.

«In realtà le cose non sono così semplici – spiega Trivella – È complicato capire cosa dicono le norme, anche noi addetti ai lavori abbiamo dovuto informarci, partecipare a seminari».

Ogni situazione va valutata: ci sono edifici per i quali non si può intervenire, per cui vanno valutate una serie di variabili. Ci sono lavori che vanno fatti ma non sono di efficientemente energetico e non rientrano nel superbonus ma in altri incentivi meno generosi di quello appena introdotto. L’importante, insomma, è affidarsi a qualcuno che ne sappia veramente per non incorrere in spiacevoli sorprese.

Gli operatori sono abbastanza soddisfatti di questa iniziativa a sostegno del comparto, anche se inizialmente l’annuncio del superbonus ha paradossalmente portato al blocco dei lavori. Chi aveva preventivato interventi li ha fermati rivedendo anche i contratti per valutare se si potevano far rientrare nei casi in cui è previsto il superbonus. Ci sono, comunque, alcuni aspetti ancora da chiarire. Come quelli sui quali la Corte dei Conti ha chiesto modifiche al Ministero dello Sviluppo economico. Per non parlare delle procedure definite dall’agenzia delle Entrate per la cessione dei crediti di imposta che vanno armonizzate con il resto del provvedimento. Non per niente le norme definitive non sono ancora uscite. E solo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale metterà fine ai dubbi.

Proprio dal punto di vista del credito d’imposta c’è, tuttavia, una delle novità più importanti: «Le banche ora possono acquisire i crediti di imposta dalle imprese – osserva Trivella – o direttamente dai privati. Un meccanismo molto più veloce del precedente. Gli istituti di credito hanno manifestato il loro interesse a utilizzare questo meccanismo, anche se non tutti sono ancora pronti, stanno affinando le procedure».

Il trasferimento dei crediti, d’altra parte, sarà possibile a partire dal 15 ottobre, ed è prevedibile, in questo come in altri aspetti, una fase di rodaggio.

«L’annuncio ha generato una domanda fantasmagorica – rivela il consigliere Ance – dieci volte più grande della capacità di risposta delle imprese. Le richieste dei clienti sono arrivate in quantità spropositata. Tutti partono dal cappotto, dall’isolamento delle facciate anche se l’efficientamento energetico di un edificio si basa su due aspetti, quelli dell’involucro e dell’efficienza dell’impianto, che storicamente venivano affidati a soggetti diversi, che non se ne curavano contemporaneamente. Oggi fortunatamente lo scenario sta cambiando, si lavora su entrambe le facce della medaglia. Dal mercato questa esigenza non arriva ancora, non si è abituati a questi livelli di integrazione: dobbiamo fare capire che l’efficienza energetica va perseguita sotto questa duplice angolazione».

Sul territorio milanese e brianzolo è nata Rete Irene della quale fanno parte una quindicina di aziende che già da tempo si occupano proprio di questo: proporre un modello di business che partendo dall’analisi degli edifici dal punto di vista energetico punti sull’integrazione dei due aspetti, promuovendo questo modus operandi anche per quanto riguarda la formazione. Le nuove norme ora potrebbero portare il settore a ragionare sempre di più in questi termini. Il superbonus, insomma, può segnare veramente una svolta per l’edilizia e con essa per l’economia nazionale. Ma la complessità del tema suggerisce di procedere con prudenza, senza diffidenza ma affidandosi a chi ha effettivamente le competenze giuste per dare risposte corrette a privati, condomini e in generale a tutti i soggetti che vogliono aggiornare i loro edifici dal punto di vista energetico e sismico.