“Cinque incidenti mortali in cinque settimane sono un segnale pesante e inaccettabile per la condizione del lavoro sul nostro territorio”: così scrivono Cgil, Cisl e Uil di monza e Brianza che venerdì 12 aprile hanno programmato alcune iniziative unitarie sul territorio per chiedere “diritti, cultura, prevenzione, formazione e informazione” con le quali “intervenire urgentemente e in maniera collegiale con le parti datoriali e sindacali, gli organismi ispettivi e di controllo” sul fronte della sicurezza sul lavoro.
Accade dopo l’ultimo mortale in ordine di tempo, quello di Sulbiate. Il punto di partenza sarà mercoledì 17 aprile con un presidio davanti alla sede di Regione Lombardia per rivendicare più sicurezza nei luoghi di lavoro. Poi la festa del Primo maggio, che sarà dedicata alla sicurezza negli ambienti lavorativi. Quindi il 20 maggio con una riunione unitaria dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza della Brianza, preliminare alla marcia dei Rls provinciali il 7 giugno.
“Negli anni precedenti, l’andamento infortunistico ha indicato il nostro territorio come uno tra i più sicuri della Lombardia – osservano i sindacati . Purtroppo, questi recenti episodi rappresentano il pericolo di un’inversione di rotta che ci impone di alzare la guardia e prendere le dovute precauzioni. L’andamento infortunistico è legato alle ore lavorate e un’eventuale ripresa economica rischia di produrre effetti indesiderati”.
L’obiettivo sindacale è tornare a mettere la sicurezza sul lavoro tra i temi centrali del territorio e scongiurare un nuovo aumento degli infortuni e delle malattie professionali. “I sindacati ribadiscono come insieme alle parti datoriali sia necessario coinvolgere i lavoratori per una maggiore consapevolezza dei rischi che corrono nelle aziende” e “ritengono importante la collaborazione delle istituzioni. Fondamentali sono, per esempio, gli accordi con i Comuni per i sopralluoghi”. Per concludere, appello alla prefettura, perché abbia “un ruolo propositivo e che favorisca tali accordi per agevolare il lavoro degli enti ispettivi”.