Sì dell’assemblea degli associati di Confindustria, via libera alla fusione Monza-Milano

L’assemblea degli associati di Confindustria Monza e Brianza ha detto sì alla fusione con Assolombarda di Milano: era l’ultimo voto per il via libera definitivo al progetto sostenuto dal presidente Andrea Dell’Orto. Sarà la più grande realtà industriale di Italia.
Il presidente di Confindustria Andrea Dell'Orto
Il presidente di Confindustria Andrea Dell’Orto

Sì definitivo alla fusione di Confindustria Monza con Milano. Lunedì 8 giugno l’assemblea straordinaria delle imprese associate agli industriali brianzoli si è pronunciata a larga maggioranza a favore del progetto. Un piano di cui si è discusso a lungo nel corso degli ultimi mesi dopo la proposta del presidente Andrea Dell’Orto. L’obiettivo del presidente è portare alle aziende del territorio maggiori servizi e la possibilità di una rete più ampia di contatti e di affari potenziali. Chi in questi mesi ha invece sostenuto contrarietà al progetto lo ha fatto temendo che la storica realtà industriale brianzola possa essere fagocitata da quella milanese. Il sì dell’assemblea spiana ora la strada alla creazione della più grande realtà industriale d’Italia, che ora dovrà essere approvata anche da Milano il 15 giugno.

Il sì è arrivato dall’89,58% delle imprese presenti aventi diritto di voto (cioè 2.243 voti), mentre si è pronunciato contrario il 9,35% (234 voti), con l’astensione dello 0,12 ( 3 voti). «Con l’unione tra Confindustria Monza e Brianza e Assolombarda – sono le parole del presidente di Confindustria Monza e Brianza, Andrea Dell’Orto- nascerà la più grande associazione territoriale d’Italia. Verrà, inoltre, rafforzato il nostro passato con la valorizzazione del nostro patrimonio manifatturiero che le nostre imprese hanno rappresentato, rappresentano e rappresenteranno nel nostro Paese e nel mondo».

Per il presidente, oltre all’aumento dei servizi, anche una rappresentanza migliore a livello nazionale ed europeo. «Il progetto di fusione – ha concluso – rappresenta anche una chiara indicazione per tutto il sistema associativo all’indomani della riforma Pesenti».