Una babele di forme, colori, persone, designer provenienti da tutto il mondo. Questo è il Salone del Mobile, il più importante appuntamento di settore per gli operatori e per le aziende della Brianza. A Rho, sede dell’evento, si parla di oltre 300mila visitatori provenienti da 165 diverse nazioni: tra gli espositori, complessivamente più di duemila, sono presenti anche un centinaio di aziende brianzole. Il territorio sarà rappresentato sia da grandi marchi, sia da piccole imprese artigiane, ognuna con le sue peculiarità, caratteristiche che sono ormai un punto di riferimento anche oltre i confini italiani. Non solo operatori ma anche studenti, come i ragazzi dell’istituto Meroni di Lissone che hanno portato cinque opere progettate, pensate e realizzate a scuola.
Tanti i grandi nomi della Brianza, coma Rimadesio, che ha portato alcune delle sue più recenti novità: dai contenitori trasparenti luminosi dei sistemi Self e Alambra, all’evoluzione del sistema libreria Wind, fino agli interni delle cabine armadio Cover e Zenit. Innovazioni coerenti a un progetto generale, risultato di una ricerca tecnica e stilistica costante, come spiega Luigi Malberti, direttore finanziario dell’azienda guidata insieme al fratello Davide: «Quello che presentiamo al salone sono prodotti realizzati con diversi materiali ma che hanno sempre una base in vetro e alluminio, il nostro marchio di fabbrica. Quella che è la vera innovazione tecnologica è un binario di scorrimento dei pannelli, il nostro prodotto di punta. Il connubio tra tecnologia e arredamento è nel nostro dna. Il salone ha degli aspetti positivi ma anche negativi. È sempre più preponderante la presenza di stranieri, ma anche il nostro fatturato deriva da clienti esteri, i mercati migliori sono quelli europei. C’è interesse da parte di americani, russi, asiatici e paesi arabi, con questi ultimi si lavora bene ma con una metodologia differente: a progetto. Mentre il cliente italiano è più attento ai dettagli, i nostri designer propongono linee essenziali, pulite».
Da 60 anni Rimadesio definisce un preciso stile, fatto di contemporaneità, design e ricerca, attraverso un linguaggio essenziale in cui qualità e tecnologia sono i veri protagonisti. Arredi che superano i limiti funzionali del contenimento e si propongono come evolute soluzioni per presentare, esporre, valorizzare gli oggetti più preziosi della casa. Progetti che nascono da una profonda ricerca tecnica che si traduce in dettagli esclusivi, come l’assenza di viti e giunzioni a vista sul telaio delle ante o la serratura di serie in pressofusione per il sistema Self. Un’attenzione particolare è stata inoltre dedicata all’aspetto illuminotecnico che, associato alla varietà di colori e trasparenze dei vetri e alla preziosità delle finiture metalliche, delle essenze e dei cuoi, definisce una collezione dall’alto valore scenografico.
L’aggiornamento della collezione coinvolge anche i sistemi componibili e le relative attrezzature. Combinazioni inedite tra nuove finiture, materiali preziosi e leggere trasparenze per raccontare uno stile inconfondibile ed offrire soluzioni sempre più puntuali, in grado di interpretare la casa, gli ambienti professionali e gli spazi contract. Tra gli espositori anche Exteta di Desio che ha portato al salone la “10th” disegnata da Massimo Castagna, che celebra i 10 anni di successi del brand. Un’interpretazione dello spazio outdoor che rivoluziona le forme e gli elementi a cui siamo abituati. Una collezione unica. Composta da nuovi materiali e prodotti, combinati agli elementi tradizionali. Un salto in una realtà particolare, in cui il relax è palpabile osservando i divani, interamente modulabili con cuscini che si possono modificare in relazione alle proprie esigenze, come spiega Jacopo Maffi, project manager: «i nostri prodotti da esterno sono innovativi. Dalla concezione del nuovo divano rimodulabile, alle nostre lampade “prato fiorito” sino ai tavoli e alle cucine a scomparsa da esterno. Sono tutti pensati per creare un punto d’incontro».
Ma al Salone de Mobile c’erano anche altri protagonisti brianzoli, grandi firme del mobile e dell’illuminazione che hanno presentato i loro prodotti all’insegna della innovazione. Così è stato ad Euroluce per Panzeri di Biassono e Possoni di Nova, ma anche per un’altra grande firma come Zanotta.
“Zanotta, ovvero l’azienda che porta l’ironia nell’universo domestico”. Un universo domestico, quello dell’azienda fondata nel 1954 da Aurelio Zanotta a Nova Milanese, che nei suoi stand, presenti all’edizione 2017 del Salone del Milano, si mostra in ogni sfaccettatura del suo carattere. Nove, per l’esattezza, come le ambientazioni ricreate nei padiglioni dell’esposizione internazionale: “un’architettura bianca e minimale, con grande aperture trasparenti e piccole finestre attraverso le quali scorgere scene di vita quotidiana”, spiegano i suoi autori, gli architetti Fabio Calvi e Paolo Brambilla. «Il layout espositivo – spiega Eleonora Zanotta, art director – è composto da cinque aree, che contengono le novità del 2017». «Le prime giornate – prosegue Zanotta – sono andate molto bene, sia in termini di soddisfazione per l’affluenza, sia per il riscontro positivo registrato sui nuovi prodotti». L’80% della clientela è straniera e non per nulla quella che si percepisce nei vari ambienti è una babele di lingue: Zanotta esporta principalmente in Europa – Francia, Germania, Svizzera e Belgio in primis – e poi negli Stati Uniti e nei paesi dell’estremo oriente.