Online dal 4 febbraio il sito dedicato e e l’Urp per il Reddito di cittadinanza, la misura varata dal consiglio dei ministri il 17 gennaio. Il sito ufficiale e la card sono stati presentati da Luigi Di Maio e Giuseppe Conte, vice e presidente del consiglio. A partire dal 6 marzo sarà possibile presentare la richiesta direttamente su www.redditodicittadinanza.gov.it oppure presso tutti gli uffici postali o un Caf. Per presentare la domanda bisogna avere un Isee aggiornato da richiedere ai Caf o tramite il sito dell’Inps.
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Per poter accedere alla procedura on line sul sito ufficiale, inoltre, bisogna essere in possesso di una identità digitale Spid (tutte le informazioni sono nella sezione del sito del governo).
Per tutte le richieste l’Inps verificherà i requisiti e, se la domanda sarà accettata, a fine aprile sarà possibile ritirare presso gli uffici postali la carta sulla quale saranno caricate le varie mensilità. “Dopo l’accettazione il beneficiario sarà contattato dai Centri per l’Impiego per sottoscrivere un Patto per il Lavoro o dai Comuni per sottoscrivere un Patto per l’Inclusione sociale”, spiega una nota del ministero del Lavoro.
L’importo complessivo non può superare i 9.360 euro annui (780 euro mensili), moltiplicati per la scala di equivalenza.
Tra le numerose faq già a disposizione, l’elenco delle domande frequenti, anche quelle rivolte alle imprese intenzionate ad assumere i cittadini beneficiari della misura e quelle per gli interessati a avviare un’impresa imprenditoriale.
Il Reddito di cittadinanza viene erogato ai nuclei familiari in possesso cumulativamente, al momento della presentazione della domanda e per tutta la durata dell’erogazione del beneficio, dei seguenti requisiti.
Requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno
Il richiedente deve essere cittadino maggiorenne italiano o dell’Unione Europea, oppure, suo familiare che sia titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente o cittadino di Paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo. È, inoltre, necessario essere residente in Italia per almeno 10 anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo.
Requisiti economici
Il nucleo familiare deve essere in possesso di: un valore ISEE inferiore a 9.360 euro; un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 30.000 euro; un valore del patrimonio mobiliare non superiore a 6.000 euro per il single, incrementato in base al numero dei componenti della famiglia (fino a 10.000 euro), alla presenza di più figli (1.000 euro in più per ogni figlio oltre il secondo) o di componenti con disabilità (5.000 euro in più per ogni componente con disabilità); un valore del reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui, moltiplicato per il corrispondente parametro della scala di equivalenza (pari ad 1 per il primo componente del nucleo familiare, incrementato di 0,4 per ogni ulteriore componente maggiorenne e di 0,2 per ogni ulteriore componente minorenne, fino ad un massimo di 2,1). Tale soglia è aumentata a 7.560 euro ai fini dell’accesso alla Pensione di cittadinanza. Se il nucleo familiare risiede in un’abitazione in affitto, la soglia è elevata a 9.360 euro.
Altri requisiti
Per accedere alla misura è inoltre necessario che nessun componente del nucleo familiare possieda: autoveicoli immatricolati la prima volta nei 6 mesi antecedenti la richiesta, o autoveicoli di cilindrata superiore a 1.600 cc oppure motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc, immatricolati la prima volta nei 2 anni antecedenti (sono esclusi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità); navi e imbarcazioni da diporto (art. 3, c.1, D.lgs. 171/2005). Il Reddito di cittadinanza è compatibile con il godimento della NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) e di altro strumento di sostegno al reddito per la disoccupazione involontaria. L’assegno non verrà invece erogato ai nuclei familiari che hanno fra i loro componenti soggetti disoccupati a seguito di dimissioni volontarie nei dodici mesi successivi alla data delle dimissioni, fatte salve le dimissioni per giusta causa.
Secondo i dati elaborati dall’Istat per la commissione Lavoro nell’audizione sul decretone, il reddito di cittadinanza ”potrebbe interessare 1 milione 308 mila famiglie”, delle quali oltre la metà, il 57% al Sud. Nelle stime “752mila vivono nel Mezzogiorno, 333 mila al Nord e 222 mila al centro” (il 9%” di quelle residenti nel Mezzogiorno, il 4,1% al Centro e il 2,7% al Nord).
I single “costituiscono il 47,9% delle famiglie beneficiarie” del reddito di cittadinanza, che riceveranno in media un sussidio annuo di 4 mila 469 euro (82,1% del reddito). Il sussidio medio in generale sarà di 5.045 euro (il 66,7% del reddito familiare), che sarà più alto al Sud (a 5.176 euro). Le famiglie residenti al Nord avranno in media 4.837 euro (66% del reddito). Sussidio più magro al Centro, 4.912 euro (61,9% del reddito).