Assolombarda rende pubblico il rapporto 2015 della fiscalità locale che prende in esame la pressione fiscale esercitata dai principali Comuni dell’area milanese e della Brianza. Prendendo in considerazione e mettendo a confronto negli anni i valori dell’Imu, la Tasi, la tassa sui rifiuti, gli oneri di urbanizzazione e l’addizionale Irpef per quanto riguarda gli immobili di impresa. Fabbriche, aziende. E gli ultimi anni nel milanese hanno fatto registrare incrementi anche notevoli per quanto riguarda le imposte: uno dei Comuni a più alta concentrazione di imprese di tutta la zona, Paderno Dugnano ad esempio, fa registrare un più 104 per cento sul triennio 2012-2014 per quanto riguarda la tassa rifiuti sugli uffici. Si tratta qui della Tari che ha sostituito la vecchia Tares.
E Paderno non è il Comune che ha avuto il rialzo più importante, visto che ci sono centri che in tre anni hanno portato gli uffici a pagare un più 204 per cento. La Città del Grugnotorto si rifà agevolando notevolmente i capannoni industriali, che in sostanza la rendono tra le più ambite di tutta la provincia di Milano: Paderno Dugnano fa pagare ai siti produttivi importi compresi tra 31.000 e 33.000 euro in un anno. Il Comune meno caro è ancora Trezzo sull’Adda con poco più di 30.000 euro di imposte locali. A seguire la fascia comprendente Cavenago di Brianza, Besana, Seveso, Biassono, Liscate, Assago, Arcore (nella foto) e appunto Paderno Dugnano.
Pressione fiscale, picco di imposte per fabbriche e aziende del milanese e della Brianza
Assolombarda rende pubblico il rapporto 2015 della fiscalità locale che prende in esame la pressione fiscale esercitata dai principali Comuni dell’area milanese e della Brianza. Picco delle imposte nell’ultimo triennio.