Monza, lettera dei lavoratori Adac contro i licenziamenti: «Risparmiate alle nostre famiglie preoccupazioni economiche e sociali»

Il piano di ristrutturazione previsto dall’azienda metterebbe a rischio 20 persone delle 66 che fanno capo alla sede di via Borgazzi, pluripremiata per la sua professionalità nell’assistenza ai viaggiatori tedeschi in Italia. La richiesta alla società: «Mantenete i livelli occupazionali, rivedete il piano». Alcuni servizi verrebbero spostati in Grecia e in Spagna.
Presidio dei lavoratori Adac
Presidio dei lavoratori Adac Fabrizio Radaelli

L’azienda va bene, non è in crisi, ma ha deciso di ottimizzare: una parola che spesso nel gergo delle grandi aziende significa tagli. Nella sede monzese di Adac, l’associazione degli automobilisti tedeschi che dalla sede di via Borgazzi assiste i viaggiatori che in Italia hanno problemi meccanici o di salute, gli esuberi potrebbero essere 20, dovuti allo spostamento di alcuni servizi in Spagna e Grecia, assumendo personale nuovo nelle sedi di questi due Paesi che si dovrà occupare anche dell’assistenza sanitaria in Italia.

Un piano contro il quale i lavoratori Adac, 66 in tutto, hanno tenuto un presidio per chiedere alla proprietà di rivedere il progetto considerando le ricadute che questa decisione potrà avere sui lavoratori degli uffici italiani, ma anche sulla qualità del servizio nei confronti dei soci.

Per questo, contemporaneamente alla protesta, le rappresentanze sindacali Adac Service Italia e la Filcams Cgil Monza Brianza tramite il segretario generale Matteo Moretti hanno inviato al Presidium dell’azienda una lettera per chiedere di mantenere i livelli occupazionali in Italia e nei Paesi europei. Un appello accorato : «Siamo sicuri che all’inizio del 2020 siete stati toccati anche voi dalle immagini della nostra Lombardia e di sicuro vi è stato comunicato che potevate contare senza pensieri sul vostro ufficio su un team affidabile, diligente, professionale, flessibile e resiliente. Anche per questo motivo adesso siamo noi a richiedere di risparmiare a noi e alle nostre famiglie ulteriori e inutili preoccupazioni economiche e sociali».

Lo stesso Presidium ha premiato quattro volte come migliore stazione estera quella italiana. Nel 2020 addirittura Monza ha ricevuto un riconoscimento per la “Prestazione straordinaria nell’anno del Corona 2020”. L’Adac brianzola è stata punto di riferimento anche per il Ministero degli Esteri, organizzando il ritorno di cittadini tedeschi anche dopo il naufragio della Costa Concordia e in occasione di disastri naturali. Ora però, tutto questo sembra non valere più: il moloch dell’ottimizzazione porta a tagliare posti di lavoro anche se il personale ha sempre mostrato grande professionalità.