Anche il sindaco di Monza Dario Allevi e il presidente della provincia di Monza e Brianza Luca Santambrogio si schierano a favore dei lavoratori della Adac di via Borgazzi. Nella sede italiana del più grande automobile club d’Europa, quello tedesco, che fornisce assistenza a tutti i soci che si recano in Italia per lavoro o turismo e devono risolvere qualche problema meccanico o di salute, è prevista una ristrutturazione che porterà molto probabilmente 20 persone a perdere il loro lavoro. Alcune funzioni svolte a Monza per i viaggiatori che verranno in Italia, infatti, verranno delocalizzate in Spagna e Grecia. In caso di richieste di assistenza le risposte arriveranno da operatori che lavorano in questi due Paesi.
Per perorare la loro causa i lavoratori, sostenuti dalla Filcams Cgil Monza e Brianza, dopo l’audizione della settimana scorsa davanti alla IV commissione Attività Produttive della Regione, hanno incontrato anche Comune e Provincia. Allevi e Santambrogio hanno assicurato il loro appoggio alla battaglia per mantenere i posti di lavoro anche attraverso una lettera che invieranno a tutti i soggetti interessati, compreso, oltre naturalmente all’azienda, il ministro del Turismo Massimo Garavaglia e l’Aci che fa parte, insieme all’Adac dell’Arc, l’associazione europea degli automobile club.
Al ministro i lavoratori si sono già rivolti perchè il loro servizio, da sempre considerato di alta qualità e molto professionale dalla stessa casa madre, si rivolge proprio ai turisti che vengono in Italia. Un servizio meno attento alle loro esigenze potrebbe comportare, a lungo andare, anche un calo di attrattività nel nostro Paese.
«A fine mese -spiega Matteo Moretti della Filcams Cgil brianzola- ci sarà anche il Comitato aziendale europeo del quale fa parte un rappresentante sindacale di Monza». Si tratta di un organismo nel quale sono rappresentati tutti i lavoratori europei (Adac ha sedi, oltre che in Germania e in Italia, anche in Grecia, Spagna e Croazia) e che ha potere consultivo, che può interfacciarsi con la direzione aziendale. L’unica sede che prevede tagli, tuttavia, è solo quella brianzola.
I licenziamenti, comunque in questo settore sono bloccati fino al 31 ottobre e la società, pur avendo annunciato il piano di delocalizzazione, non ha ancora definito con precisione quanti saranno gli esuberi a Monza. Il numero, però, non dovrebbe discostarsi molto da i 20 ipotizzati.