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Lombardia, i dati di artigiani e piccole imprese: previsioni di ripresa in aumento, ma crollano le agenzie di viaggio

I dati del Centro studi Sintesi per Cna (artigiani e piccola media impresa): scende il prodotto interno lordo ma meno del previsto, attesa per una ripresa del 5%, ma tsunami sul settore turismo.
L'impatto del Covid nei distretti europei
L’impatto del Covid nei distretti europei

Il Pil della Lombardia nel 2020 è diminuito del 9,4% rispetto alle stime precedenti (-9,8%) e si attende una ripresa del +5%, più robusta rispetto alla stima di gennaio (+3,9%). Consumi ed investimenti si confermano in picchiata, rispettivamente dell’-11,3% e del -9,1%. L’occupazione si è ridotta di circa 77.400 unità, con una contrazione dell’1,7% rispetto al 2019. Per l’export 13,5 miliardi in meno, ma si prevede una crescita del +13,6% nel 2021.

Questi i dati contenuti nel terzo focus relativo all’impatto del Covid 19 sull’economia del territorio elaborato dall’Osservatorio economia e territorio del Centro Studi Sintesi per Cna Veneto e Cna Lombardia (Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa). «Accanto al segnale positivo di una flessione del prodotto interno lordo più contenuta delle attese e ad una previsione di ripresa più robusta per l’anno in corso, a colpire sono i dati del turismo. Su questo comparto si è abbattuto un vero e proprio tsunami. Non possiamo più aspettare oltre la definizione di una strategia di “ricostruzione” delle possibilità economiche del comparto. Fisco e credito devono essere flessibilissimi», ha commentato Daniele Parolo, presidente di Cna Lombardia.

Lombardia, i dati di artigiani e piccole imprese: previsioni di ripresa in aumento, ma crollano le agenzie di viaggio
Daniele Parolo, presidente Cna Lombardia

Nel 2020 il movimento turistico in Lombardia si è più che dimezzato: infatti, si contano 11,4 milioni di arrivi in meno (+65% rispetto al 2019) e una contrazione di 23,4 milioni di presenze (-58%). Il calo è imputabile soprattutto alle presenze all’estero (+68%). Mentre la flessione degli italiani è stata leggermente più contenuta (-42%). Inoltre, il ridimensionamento del movimento turistico regionale ha interessato soprattutto il settore alberghiero (-66%), con una riduzione pressoché totale delle presenze nelle stagioni intermedie (-80%). Quasi la metà delle minori presenze turistiche in Lombardia è imputabile alla Provincia di Milano (-7,1% rispetto al 2019). Lo studio ha messo in evidenza come anche per le regioni europee, la pandemia dal punto di vita economico sia stata devastante.

Tra il 2019 e il 2020 il Pil è diminuito ovunque: i Länder tedeschi sono stati gli unici che hanno registrato flessioni più contenute rispetto alle altre regioni europee (Renania Nord Westfalia -4,4%, Baviera -5,5%, Fiandre-11,1%, Baden-Wurttemberg -5,5%, Paesi Baschi -9,7%, Catalogna -13,5%, Comunità Valenciana -10,7%). Il raffronto con le tre regioni italiane oggetto dello Studio riporta le seguenti percentuali: la Lombardia ha registrato un PIL in discesa del -9,4%, il Veneto -9,0%, l’Emilia Romagna anch’essa il -9,0%. Venendo alla nostra regione, le ultime proiezioni delineano un quadro economico in leggero miglioramento rispetto alle stime precedenti (-9,8%).

Per il 2021 si attende una riprese del 5%, più robusta rispetto alle stime di gennaio (+3,9%), anche se insufficiente a riportarlo ai livelli pre-covid (-4,8% rispetto al 2019). Nel 2020 i consumi delle famiglie in Lombardia dovrebbero aver subito una contrazione dell’11,3%, dato che conferma sostanzialmente le stime precedenti (-11,1%). Nel 2021 i consumi dovrebbero crescere del 4,3%, posizionandosi tuttavia ad un livello ampiamente inferiore rispetto a quello del 2019 (-7,5%). Anche nel quarto trimestre del 2020 è proseguita la ripresa dell’export (+3,8 miliardi di euro). Nel 2020 le minori esportazioni delle imprese lombarde ammontano a 13,5 miliardi (-10,6%). Tra il 2019 e il 2020 le esportazioni dei comparti manufatturieri in Lombardia fanno registrare una contrazione del 10,2%. La flessione interessa tutti i comparti, con la sola eccezione dell’agroalimentare (+1,3%). Tra i comparti maggiormente colpiti figurano sistema moda, sistema casa, metallurgia e metalli.

Infine, uno sguardo alle vacanze. Secondo lo studio nel 2021 il 55% degli italiani andrà in vacanza: di questi, più del 67% sceglierà località italiane. Come accaduto l’anno scorso, nel 2021 i flussi turistici si concentreranno prevalentemente nei mesi estivi. Nell’anno della pandemia e degli spostamenti brevi, il ricorso all’auto per i viaggi è passato dal 57% al 74%. Il Covid ha dimezzato il ricorso alle agenzie: nel 2020 il 74% delle prenotazioni sono state fatte direttamente.