Lissone, sciopero Cleaf per il premio di risultato. Per i sindacati partecipazione alta

L’azienda, leader nella produzione di superfici innovative, ha sedi anche a Desio e Macherio. Al presidio organizzato davanti alla sede lissonese 60-70 persone.
Il presidio alla Cleaf di Lissone
Il presidio alla Cleaf di Lissone Foto Gianni Radaelli

«Sta andando molto bene, l’adesione allo sciopero è alta e al presidio ci sono 60-70 persone». Davide Martorelli della Cisl Monza Brianza Lecco giudica così lo sciopero indetto per venerdì 18 febbraio alla Cleaf con presidio davanti alla sede principale di Lissone di via Bottego.

I sindacati, sulla base del buon andamento dell’azienda, leader nella produzione di superfici innovative per il legno-arredo, avevano chiesto un premio di risultato. La società invece ritiene che non ci siano le condizioni per corrisponderlo. «Ora -continua Martorelli- valuteremo il da farsi, chiederemo un incontro. Questo è il primo sciopero in azienda. Potevamo farlo per gli stessi motivi prima della diffusione del virus, ma poi c’è stata la pandemia». L’azienda ha anche sedi a Desio e Macherio.