“L’impresa riformista. Lavoro, innovazione, benessere, inclusione” è il titolo dell’ultimo libro di Antonio Calabrò che racconta passato, presente e il futuro possibile dell’industria italiana: una storia che passa (e tanto) anche da Monza e Brianza. Il volume viene presentato venerdì 12 aprile a partire dalle 21.15 allo Sporting club di viale Brianza 39 in una iniziativa realizzata in collaborazione con il Cittadino.
Antonio Calabrò, che cosa si intende per impresa riformista?
Un’impresa capace di legare la competitività sui mercati più esigenti con la solidarietà, il profitto con il benessere per i dipendenti e gli abitanti dei territori. Una “fabbrica bella” e cioè ben progettata, accogliente, attenta all’ambiente e alla sicurezza del lavoro. Un’impresa che fa da ascensore sociale, per i giovani bravi, competenti, preparati. Ce ne sono tante, anche in Lombardia e in Brianza, di imprese così.
La sfida digitale nell’era della robotica: l’Italia è preparata alla nuova civiltà del lavoro?
Parecchie imprese lo sono, dopo un grande impegno per essere all’altezza della trasformazione digitale e della green economy. È necessario rilanciare la politica industriale e il sostegno fiscale per chi ha innovato e investito su “Industria 4.0”. Purtroppo le scelte del governo vanno in tutt’altra direzione e danneggiano le imprese migliori.
L’impresa è anche un soggetto politico? Si è parlato di un “partito del Pil”.
È un soggetto attivo, attento alle policy e cioè alle strategie, ai programmi di sviluppo sostenibile del Paese, al rilancio e alle riforme dell’Europa, alla diffusione della cultura del mercato e del merito. E non alle politics, le scelte di gestione, gli accordi politici di corto respiro. Un’impresa con un forte senso di responsabilità verso gli interessi generali dell’Italia. Altro che “prenditori”, come dice una propaganda anti-impresa di basso livello. Qui ci sono imprenditori aperti che creano lavoro e fanno crescere economia e società.
Che immagine dell’Italia esce dal libro?
Un Paese carico di contrasti ma in grande cambiamento, che accanto a disagio e paure ha memoria dei propri valori e delle conquiste sociali e civili (welfare, libertà, etc.) e vuole continuare a crescere e a costruire un futuro migliore per le nuove generazioni.
Antonio Calabrò è presidente della società editrice del Cittadino, direttore della Fondazione Pirelli e vicepresidente di Assolombarda. Dialogano con lui Claudio Colombo (direttore del Cittadino) e Carlo Cappuccio (presidente dello Sporting). Ingresso libero, prenotazioni a info@sportingclubmonza.it e 039 2496023.