«Il nostro futuro sono i giovani soci: lavoriamo per dare spazio gli esponenti delle Bcc di domani e passare a loro il testimone, in una logica inter-generazionale che da sempre è caratteristica costitutiva delle cooperazione di credito»: sono le parole di Alessandro Azzi, presidente della Federazione lombarda Bcc, in occasione del convegno di studi organizzato dalla federazione stessa con il titolo “Sostenibilità in un mondo instabile – Le banche di comunità si confrontano con digitale, giovani, lavoro”, negli ultimi due giorni a Bergamo e Brescia.
«Per ciò fondamentali sono le iniziative di promozione dell’educazione finanziaria della Fondazione Tertio Millennio, gli studi seguiti dal Centro di ricerca sul credito cooperativo e, a breve, la costituzione di una cattedra di Credito cooperativo all’Università Cattolica», ha aggiunto, delineando un trait d’union con il concomitante Forum nazionale dei giovani soci Bcc.
Le Bcc lombarde: presente e futuro del credito cooperativo
«Non a caso – ha aggiunto Azzi – nell’anno in cui si celebra il 140esimo dalla fondazione della prima Cassa rurale italiana abbiamo deciso di tenere il nostro convegno tra Bergamo e Brescia, proprio per valorizzare la proposta fatta dai giovani soci lombardi di ospitare il Forum nella capitale della cultura 2023. L’occasione di questo duplice evento è unica: per la prima volta mettiamo a confronto – con un rapporto sostanzialmente di 1 a 1 – il presente e il futuro del credito cooperativo; colleghiamo inoltre banche di comunità, digitale e giovani, attraverso la lente della sostenibilità e della questione che oggi tocca maggiormente le nuove generazioni: il lavoro».
Tema centrale il futuro delle Bcc, il mondo del lavoro e tutte le nuove implicazioni determinate dalla sempre maggior attenzione alla digitalizzazione, all’innovazione, alla sostenibilità, alla tensione verso un’attività lavorativa che non guardi solo all’utilità economica, ma anche al benessere integrale delle comunità.
Le Bcc di Monza e Brianza: primo semestre da 3,7 miliardi di raccolta diretta
A Monza e Brianza le Bcc, che contano 60 sportelli in 40 comuni, registrano nel primo semestre dell’anno una raccolta diretta che supera i 3,7 miliardi di euro e oltre 2,3 miliardi di euro di impieghi (+2,2%, contro il -0,2% dell’industria bancaria regionale). In diminuzione le sofferenze del 14% rispetto all’anno precedente. In riferimento ai settori d’impresa, in particolare, le Bcc operanti in territorio brianzolo detengono il 27% delle quote di mercato di impieghi nelle costruzioni, il 17% in agricoltura, il 20% nell’immobiliare e il 14% nel commercio.