Lavoro, OeB Brugola premia i dipendenti con un bonus in busta paga

Mille euro netti in più in busta paga per tutti gli operai, 270 persone, della OeB Brugola. È il “bonus” che si troveranno nello stipendio di marzo per espressa decisione di Egidio Brugola, con un ulteriore premio oltre a quello di produzione.
Lavoro, OeB Brugola premia i dipendenti con un bonus in busta paga

Mille euro netti in più in busta paga per tutti gli operai, 270 persone, della OeB Brugola. È il “bonus” che si troveranno nello stipendio di marzo per espressa decisione di Egidio Brugola, vicepresidente del Gruppo Brugola. Un premio di risultato che attesta il buon lavoro espresso dalle tute blu dell’azienda nel 2014 e che, se confermato, Brugola ha già fatto sapere di poter confermare anche per fine 2015.
«Data la difficoltà nella quale ci troviamo, anche con l’aumento di tasse locali, mi è sembrato giusto dare qualcosa in più a chi ha meno – ha spiegato Egidio Brugola (nella foto con due dipendenti che hanno beneficiato del bonus) – è sempre stata questa la filosofia aziendale e familiare, da parte mia c’è la volontà di andare avanti su questa strada». La proprietà ha sostanzialmente deciso di aggiungere altri 250 euro netti per ogni operaio.

«Per l’anno 2014 i dipendenti si troveranno nella busta paga di marzo 950 euro previste dal premio di risultato che tiene conto di tutta una serie di parametri legati alla produttività, a questa cifra abbiamo deciso di aggiungere altri 250 euro lordi come riconoscimento per il lavoro e lo sforzo che hanno contribuito alla crescita dell’azienda in questi ultimi anni».

Solo per gli operai, mentre nessun bonus è stato previsto per i dirigenti. Dei 310 addetti della OEB (Officine Egidio Brugola), 270 sono gli operai di Lissone. La decisione era stata anticipata da Brugola agli stessi operai. «Parlando con loro, ho detto che se avessero fatto le cose per bene e se avessi visto che dietro c’era un certo tipo d’impegno, mi sarei impegnato anch’io a dare loro qualcosa in più rispetto a quanto concordato coi sindacati» aveva rivelato. E così è stato. «Se i risultati del 2015 dovessero essere positivi come nel 2014 m’impegno a farlo ancora noi diamo sempre il premio alla fine dell’anno, quest’anno dato un “bonus” mai erogato da questa azienda. Il messaggio? Se uno s’impegna, l’azienda dà. Se mi seguono, non solo non lavorano più il sabato e non fanno più straordinari, che è un’altra cosa fatta nel 2014, ma ricevono un premio risultato. Oggi i nostri operai lavorano cinque giorni settimanali, in un’azienda sana, che cresce e se fanno bene il loro mestiere io sono più che contento di dare loro un qualcosa in più alla fine dell’anno. Non mi sono inventato chissà che cosa».

Un’azione che ricorda quanto fatto da Brunello Cucinelli, il re del cachemire che nel 2012 fece grande notizia dividendo gli utili aziendali fra i propri dipendenti. « Con una precisazione, Cucinelli quotò in borsa l’azienda…» ha detto Brugola.

Dalla fabbrica di Lissone sono uscite nel 2014 un miliardo e 650mila viti distribuite in tutto il mondo. E l’ultima lieta novella («mi sono commosso nell’apprenderla») era arrivata mercoledì 12 febbraio. E dall’America. «Sono state stampate le prime due viti negli Stati Uniti e sono state donate a me e a mio padre – annuncia Brugola – in meno di un anno abbiamo messo in piedi una nuovo progetto a Detroit dove lavoreranno 60 persone».