La norma era attesa da tempo, preceduta da una serie di cause giudiziarie, anche in Brianza, che avevano riconosciuto ai lavoratori i contributi previdenziali per tutto l’anno. Ora è diventata realtà, inserita nella Legge di Bilancio.
I destinatari sono tutti i lavoratori che rientrano nel part time verticale ciclico, assunti a tempo indeterminato ma di fatto non operativi in alcuni mesi dell’anno e che proprio per questo non si vedevano riconoscere i contributi previdenziali relativi ai mesi in cui non lavoravano perché la prestazione lavorativa era concentrata in un arco di tempo definito: personale delle mense scolastiche, delle pulizie, lavoratori stagionali nel turismo, persone per le quali in alcuni momenti dell’anno sono previsti periodi sospensione. Ora, infatti, anche il part time verticale vale un intero anno a fine pensionistici.
La norma è stata introdotta dal legislatore assecondando diversi pronunciamenti di giudici di tutta Italia in cause intentate contro l’Inps. Il meccanismo voluto dal Governo guidato da Giuseppe Conte individua il numero delle settimane da assumere ai fini pensionistici determinandolo rapportando il totale della contribuzione annuale a un minimale contributivo settimanale determinato. In pratica se la retribuzione settimanale risulta superiore a 206,23 euro (10,724 all’anno) verranno riconosciute tutte e 52 settimane dell’anno per il conteggio dei contributi. Chi rimane sotto questa cifra vedrà riproporzionato il numero delle settimane riconosciute. Per questi ultimi, insomma, la situazione migliora rispetto al passato anche se il problema non viene risolto definitivamente.
La norma che anche in provincia di Monza riguarda centinaia di lavoratori, è retroattiva, può essere applicata, quindi, anche ai contratti in vigore prima del varo dell’ultima legge di Bilancio. <E’ un elemento molto positivo di giustizia per tantissime persone -dice Matteo Moretti della Filcams Cgil Monza e Brianza- Ora attendiamo la circolare operativa dell’Inps. Ci aspetta anche un lavoro molto importante per la ricostruzione dei rapporti di lavoro precedenti per recuperare i contributi dovuti>. Un obiettivo raggiunto grazie alle cause giudiziarie ma anche in seguito alle molte iniziative di mobilitazione con le lavoratrici.