La carenza e il conseguente rincaro delle materie prime, a livello mondiale e quindi a cascata in Italia e in Brianza, proseguirà ancora per diversi mesi. L’attesa che il fenomeno si esaurisse con la fine dell’anno è destinata a sfumare: ne avremo ancora per diversi mesi, forse fino a metà del 2022.
A dirlo è Marco Sala, presidente della Italsilva commerciale di Seregno e consigliere del gruppo Desa, che ne è la holding. Nomi, quelli della aziende, che forse di per sè al consumatore non dicono molto. Ma che se traduciamo in Spuma di Sciampagna, Chanteclair, Quasar, Persavon e Sauber (alcune delle linee di prodotti di Desa) significano marchi ben conosciuti non solo in Italia ma anche nel mondo. E proprio per la presenza in una quarantina di mercati di altrettanti paesi, il “polso” che Desa ha della situazione delle materie prime è quantomai affidabile.
«Il picco di caduta di quantità delle materie prime – racconta Sala – si verificò a fine 2020: non si raffinava, mancavano il petrolio e i suoi sottoprodotti: plastica, alcool, additivi. La domanda è ripartita improvvisamente e con essa i prezzi. La Cina ha fatto accaparramento, soprattutto di terre rare, chiudendo all’export di materie prime. Mentre gli Stati Uniti vendevano ai cinesi,, l’Europa, povera di materie prime, è rimasta in mezzo a dipendere dalle importazioni».
Si pensava a cause contingenti, e invece «la previsione è che la carenza di materie prime, i costi decuplicati (anche dei noli navali) e le difficoltà di approvvigionamento persisteranno almeno fino a giugno. Impossibile tornare per ora ai livelli di prezzo di fine 2020. Per ora la grande distribuzione sta frenando i rincari sui consumatori, lasciano gli aumento in capo ai produttori. Ma se i costi se li assumono le imprese, ci perde anche lo Stato perché le imprese, facendo meno utili, pagheranno meno imposte. Serve che il governo faccia una manovra strategica come ha già fatto in parte per l’aumento dei costi energetici».
Desa (4 stabilimenti di produzione in Italia, 40 partner commerciali esteri, 450 dipendenti e un fatturato consolidato di 324 milioni nel 2020) acquista le materie prime all’estero: «Tensioattivi naturali o sintetici, olio di palma (rincarato del 30 per cento), grassi vegetali, benzene (aumenti del 25%), etilene (+40%), sego. Ma aumenti ci sono stati anche negli imballi: plastica, carta, cartone. proprio nel momento in cui abbiamo lanciato imballaggi e packaging in plastica riciclata e riciclabile. Una sfida che però portiamo avanti perchè crediamo nella transizione ecologica, che pure avrà dei costi».
La nascita di Gruppo Desa risale al 1908, quando a Seregno viene fondato il Saponificio Ambrogio Silva. Risale al 1951 la costruzione della torre d’atomizzazione, la prima in Italia, per la produzione dei detersivi in polvere. Nel 1989 l’acquisizione del marchio Spuma di Sciampagna e nel 1995 quella di Chanteclair che costituiscono così gli assi portanti del fatturato.
Gli anni 2000 rappresentano un periodo di forte crescita che ha portato alla creazione di un unico Gruppo: nel 2008 viene costituita la Holding Gruppo Desa che controlla tutta la struttura societaria. Nel 2009 il lancio di Vert di Chanteclair, la linea di prodotti per la cura della casa completamente ecologici.
La progressiva espansione verso i mercati esteri nel 2009 ha portato alla nascita di Alliance. Questa società commerciale con sede a Lione si occupa della gestione diretta in Francia e Belgio sia dei marchi italiani sia dei marchi francesi, come Persavon e La Perdrix. Nel 2010 viene acquisito il marchio Quasar che firma la formula professionale di un pulitore vetri ed altri prodotti per la pulizia. Nel 2013 nasce Desa Pharma con prodotti dedicati alla cura personale e all’automedicazione.