Dopo la doccia fredda di sabato, quando con una mail è stato comunicato loro che l’azienda cesserà la produzione, è partita la mobilitazione per una decisione che nei modi e nei contenuti é inaccettabile per i 152 lavoratori della Gianetti ruote di Ceriano Laghetto. I sindacati hanno chiesto all’azienda un incontro urgentissimo ottenendo una disponibilità al confronto, anche se non è ancora stato fissato quando. Quello dell’azienda metalmeccanica, una di quelle storiche in Brianza, è diventato ormai un caso nazionale, arrivando anche alle orecchie del ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti. E il consigliere regionale della Lega Andrea Monti riferisce che i vertici della società sono stati convocati dall’assessorato regionale al Lavoro e che giovedì pomeriggio è prevista un’audizione in IV commissione Attività produttive, sempre della Regione nella quale dovrebbero essere sentite tutte le parti in causa, compresi i sindaci del territorio.
“Bisogna fare in fretta – spiega Tiziano Ripamonti della Fim Cisl Monza Brianza Lecco – l’azienda non può permettersi di stare chiusa neanche per sette-otto giorni”.
Il rischio è di perdere terreno, e clienti, senza poter più recuperare la situazione. Al di là della non economicità della produzione, di cui si parla nella comunicazione ai lavoratori, non si capisce quali siano le motivazioni e le intenzioni reali dell’azienda. Ai dipendenti, mediamente sui 45-50 anni alcuni dei quali presenti da anni in azienda è stato chiesto di mettere in sicurezza gli impianti. Una richiesta che si sono riservati di valutare. La procedura di licenziamento collettivo prevede 75 giorni per cercare un accordo, 45 di confronto tra impresa e sindacati, gli altri con l’intervento delle istituzioni.
“Una decisione della quale non avevamo avuto nessuna avvisaglia” spiega Pietro Occhiuto della Fiom CGIL Monza Brianza.
Qualcuno adombra la possibilità di una delocalizzazione, altri che sia un modo per poi chiedere una forte riduzione del personale e abbassare così il costo del lavoro. Di fatto, per il momento, c’è solo la drastica comunicazione arrivata sabato, arrivata in una giornata in cui era stato eseguito anche lavoro straordinario.
La Gianetti è di proprietà di un fondo tedesco. Quantum Capital Partners, ha ancora commesse di lavoro, per ruote di camion e veicoli di grosse dimensioni, anche con marchi importanti.
“I sintomi di una crisi c’erano da tempo – dice Enrico Vacca della Fim Cisl Mbl – ma questa azienda potrebbe essere tenuta aperta, magari usando ammortizzatori sociali, in attesa di un acquirente, senza fermare la produzione”. Insomma, occorre verificare soluzioni alternative a quella che mette sulla strada 152 lavoratori, mettendo in difficoltà le loro famiglie.