K-Flex di Roncello: fumata nera al ministero sui 187 licenziamenti

Per i l viceministro la posizione dell’azienda è “inaccettabile “ e “deve” tornare alla trattativa. L’azienda ribadisce di voler portar via la produzione. Maroni vuole convocare con urgenza l’amministratore delegato Carlo Spinelli.
Il corteo dei lavoratori sulla Sp2
Il corteo dei lavoratori sulla Sp2 Federica Signorini

Fumata nera all’incontro di venerdì 3 marzo al ministero per lo Sviluppo economico per la vicenda della K-Flex di Roncello, presenti il viceministro Teresa Bellanova, l’assessore regionale lombardo al lavoro Valentina Aprea, Marta Spinelli in rappresentanza dell’azienda e i sindacati.

L’azienda ha ribadito gli elementi di natura economica (squilibrio tra domanda del mercato italiano e capacità produttiva dell’impianto) e strutturali (sede di Roncello non sicura) e in un comunicato afferma di voler mantenere in Italia “un’importante unità di ricerca e sviluppo e attività logistico-distributive e varie funzioni di marketing” (quindi non un’attività produttiva) per occupare “oltre sessanta lavoratori” a fronte dei 187 licenziamenti annunciati. L’azienda conferma “la volontà e la disponibilità a proseguire nel dialogo responsabile” con sindacati e istituzioni annunciando “strumenti di politiche attive aggiuntivi a quanto messo a disposizione dalla Regione e un piano di incentivazione”.

Una posizione che la viceministro Bellanova definisce in un comunicato del ministero “inaccettabile”: “E’ inconcepibile che un’impresa beneficiaria di imponenti risorse pubbliche decida, con atto unilaterale e violentissimo, di smantellare la sede italiana adducendo ragioni che continuano ad apparire deboli e che in ogni caso devono essere considerate oggetto di confronto e discussione”. “Una chiusura e un irrigidimento come quelli registrati oggi sono irricevibili. L’azienda deve tornare al tavolo della trattativa”

Per Cgil e Cisl l’azienda: “ha confermato i 187 licenziamenti e la chiusura dei tutte le attività produttive in Italia” . I sindacati hanno proposto “un periodo di sospensione delle decisioni unilaterali aziendali, attivando nel frattempo un confronto tra le parti per condividere un nuovo piano industriale”. Secondo i sindacati il viceministro “ha espresso una ferma richiesta all’azienda di rivedere le proprie posizioni e ha chiesto insieme alla regione di attivare un confronto tra le parti” e avrebbe diffidato l’azienda “dall’intraprendere comportamenti provocatori”.

I sindacati assicurando di voler attivare “tutti gli strumenti di sostegno al reddito dei lavoratori “ confrontandosi con Comuni e Regione per “provare a sospendere i mutui e le scadenze di pagamento delle tasse locali dei lavoratori”.

Da parte sua, informa la Regione Lombardia, il governatore Roberto Maroni “ha manifestato la volontà di convocare con urgenza l’amministratore delegato Carlo Spinelli per chiedergli di rivedere la posizione dell’azienda “ mentre l’assessore Aprea ha manifestato “l’auspicio che la produzione rimanga, seppur modificata, sul nostro territorio, e che si riducano o azzerino i licenziamenti e che l’azienda possa sempre più competere sui mercati internazionali”. “Non indietreggeremo di un metro da questa posizione -ha concluso Aprea- insieme al governo cui va il nostro ringraziamento”.