Quando potranno avere i soldi e in quale percentuale. Due le domande che gli ex lavoratori della Feg Salvarani hanno deciso di sottoscrivere con una lettera che invieranno alla procedura fallimentale. Dopo la vendita all’asta degli immobili che affacciano sulla Statale 36, gli ex dipendenti, che sono creditori privilegiati, dopo quasi otto anni che attendono di essere pagati per alcune mensilità arretrate, hanno deciso di farsi sentire. L’incontro si è tenuto all’oratorio di Verano nella serata di venerdì 1 marzo, in una sala gremita.
Sono diverse le situazioni ma quasi tutti i circa 160 ex dipendenti sono creditori della Feg-Salvarani, chi per poche mensilità chi, invece che attende somme più importanti. Durante l’incontro, Valeriano Rigamonti, rappresentante degli ex lavoratori nel Comitato dei creditori, ha descritto come si è svolta svolta l’asta, quali siano le altre proprietà ancora all’asta e quali scenari possibili. Unanime la volontà, confluita in un documento scritto, di chiedere che venga rispettato quanto previsto dalla omologa del concordato preventivo, ovvero che gli arretrati debbano essere pagati per intero e con i rispettivi interessi.
Gli immobili della Feg (che aveva anche rilevato la Salvarani) sono stati messi in vendita a una base d’asta di 13 milioni di euro e sono stati aggiudicati, all’inizio di febbraio, dalla Malberti Holding, che gestisce il patrimonio immobiliare e il marchio della Rimadesio, leader nella realizzazione di porte, librerie, cabine armadio. Due gli offerenti: alla fine Rimadesio ha comprato per 14,1 milioni di euro i capannoni della Feg.
La Feg aveva ottenuto dal Tribunale di Monza il concordato preventivo nel luglio del 2012 e nel settembre dello stesso anno si era dato l’ok alla vendita senza incanto degli immobili della società. Dopo molte aste andate deserte e sei anni di tentativi l’acquisto è andato in porto. Ci sono ancora altre proprietà immobiliari della Feg da vendere all’asta giudiziaria, ville, terreni, proprietà oltre a macchinari e arredi all’interno della ditta.