Quando la produzione si indirizza anche in forme di beneficenza. Un bell’esempio di responsabilità sociale è quello della BertOsalotti di Meda.
“Fare impresa senza libretto di istruzioni”, è il titolo del nuovo libro scritto da Filippo Berto in collaborazione con Mauro Barica, presentato venerdì 25 giugno, a Pavia. I primi proventi del libro, duemila euro, sono stati devoluti a “Odv Un nuovo dono onlus”, che dà supporto a ragazzi e ragazze con disabilità gravi.
La peculiarità del libro, distribuito da Amazon, è un eccellente motivo di interesse per tutti coloro che desiderano apprendere da due campioni di concretezza come Barica e Berto “come si fa”, al di là di quello che i cosiddetti libretti di istruzione non dicono. Ma una vera e propria “ricetta sicura” non c’è. Ben vengano queste pagine intrise di pragmatismo, visione pratica, e tanta tanta esperienza sul campo.
“Questo libro – ha sottolineato Berto – rientra nella visione di impresa che si occupa di creare maggior benessere, o comunque effetti positivi dell’attività aziendale da condividere con l’esterno. Non intendo entrare nei particolari del libro. Spero di poterli trasmettere direttamente, tramite la lettura, una volta acquistato, così sarà un ulteriore ottimo contributo ad un’ottima causa benefica. Oggi i fatti sono rappresentati dalle tante persone che ci stanno dimostrando di essere sensibili e attente ai messaggi di solidarietà e valore che possono provenire anche dalle aziende. C’è chi la chiama “responsabilità sociale d’impresa”, noi, invece, la chiamiamo semplicemente vivere in modo sano e costruttivo la vita della ditta”.
Continua così il “progetto solidale BertO 5%” a favore di Avis Meda e fondazione Irccs Ca’ Grada ospedale Maggiore, policlinico di Milano nella lotta contro il Covid. Un progetto che aveva preso le mosse durante il primo lockdown e che era balzato alla ribalta della cronaca per idea, novità e modalità per reperire fondi.
Berto sospendeva temporaneamente le attività nei suoi cinque showroom aperti al pubblico, in anticipo rispetto alle richieste del governo, ma non smetteva di rimanere al fianco dei propri clienti, forte della sua esperienza quindicennale come pioniere del digitale in Italia nel settore dell’arredamento. Decideva di donare una parte dei ricavi, ottenuti dalle vendite online effettuate durante il periodo di chiusura dei negozi, sia per aiutare chi era in prima linea a combattere il Covid sia alla ricerca. BertO dal 2013 è un esempio nel tempo di responsabilità sociale d’impresa, a seguito del progetto di crowdcrafting per il sociale di divanoxmanagua. In quella occasione la BertO aveva finanziato una scuola di falegnameria e tappezzeria a Managua in Nicaragua. L’anno dopo grazie al progetto a Berto veniva assegnato il premio Solidalitas.
Paolo Volonterio