Un’iniezione di ottimismo – e che iniezione! – al made in Brianza nel mondo arriva Unioncamere Lombardia e al suo rapporto sulle esportazioni lombarde nel primo trimestre 2013. Dati freschi sui quali ragionare e iniziare a fare alcune analisi, oltre a dare conferme. Il mercato estero, infatti, è quanto mai strategico in un periodo ormai lunghissimo segnato dalla crisi dei consumi interni. Non solo. Se è vero che dopo tre anni di continua crescita l’export lombardo ha segnato una battuta d’arresto pari allo 0,6%, è altrettanto certo che ne i primi tre mesi del 2013 il made in Monza ha registrato una crescita del 6,7%: di gran lunga la migliore in Lombardia e insieme a Cremona (2,5%), Pavia (2,2) e Como (1,2) una delle poche con segno positivo. Altro che boccata d’ossigeno, di questi tempi. Secondo quanto diffuso da Unioncamere, l’export manifatturiero monzese è cresciuto del 7,5%. Dalle sostanze e dai prodotti chimici è arrivata una crescita del 14,8% mentre i mobili hanno registrato una crescita del 10,4%. Altri indicatori positivi sono gli articoli farmaceutici (+12,7) e i macchinari (+3,2) mentre le difficoltà arrivano da computer, apparecchi elettronici e ottici (meno 13,5%) e dai mezzi di trasporto che segnano una flessione del 26,8( rispetto al primo trimestre 2012.