Elezioni, cosa vuole l’economia dalla politica: “Subito le riforme”

Le associazioni di categoria di Monza e Brianza sperano di trovare nel Governo che verrà un valido sostegno per uscire da questa fase critica.
Montecitorio
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Il nuovo Esecutivo dovrà fare di più, molto di più. Perché la situazione è grave e il Paese arranca, stretto com’è tra il folle aumento dei costi energetici e le altre conseguenze della guerra tra Ucraina e Russia. Le associazioni di categoria, dunque, sperano di trovare nel Governo che verrà un valido sostegno per uscire da questa fase critica. Magari varando in tempi brevi qualche utile riforma e non solo strombazzandola.

Elezioni, cosa vuole l’economia dalla politica: Confartigianato

Una speranza che è forte anche in Brianza. Confartigianato, già ad agosto, aveva inviato alle forze politiche un documento di proposte per costruire insieme il futuro del Paese, sintetizzate in un manifesto di 10 punti basati su un presupposto: la realizzazione di un ambiente favorevole alla realtà produttiva rappresentata da 4,4 milioni di artigiani.

«Occorre innanzitutto – sottolinea Giovanni Barzaghi, presidente di APA Confartigianato Imprese – una “buona burocrazia”, una Pubblica amministrazione efficiente, capace di stare al passo con gli imprenditori. Oggi siamo al 24° posto nell’Ue per la qualità dei servizi pubblici».

E poi c’è il capitolo fisco. «L’obiettivo, per gli imprenditori – aggiunge Barzaghi – è un fisco semplice e leggero, visto che oggi paghiamo 32,8 miliardi di maggiori tasse rispetto alla media dell’Eurozona. E se si parla di sostenere la ripresa e liberare gli imprenditori dal fardello di oneri che li stanno schiacciando, diventa fondamentale ridurre i costi di elettricità e gas, aumentati del 108% nell’ultimo anno. Inoltre, va ridotto il cuneo fiscale e contributivo, che in Italia pesa il 46,5%, contro una media Ue del 41,7%».

Elezioni, cosa vuole l’economia dalla politica: Unione Confcommercio Monza e Circondario

Una necessità ribadita da Domenico Riga, presidente Unione Confcommercio Monza e Circondario. «Ormai – ironizza Riga – servirebbe un miracolo per riuscire ad azzerare tutti i problemi che non ci danno garanzie per il futuro. Intanto, comunque, dico che bisogna intervenire sul cuneo fiscale: il peso delle tasse sugli stipendi deve essere alleggerito. In questo modo ripartirebbero i consumi. E poi c’è la questione legata all’aumento ingiustificato dei costi energetici. Qui c’è chi ha approfittato della situazione e ha realizzato profitti enormi. Il nuovo Governo dovrebbe intervenire per riuscire ad incassare perlomeno il 50% di queste somme. Somme che andrebbero poi utilizzate per agevolare il pagamento delle bollette da parte di imprese e famiglie. Un altro provvedimento indispensabile dovrebbe riguardare l’aliquota Iva sulle bollette. In questa fase difficile il Tesoro sta incassando moltissimo. Perciò ritengo che questa aliquota dovrebbe essere portata al 4%, come per i prodotti sanitari».

Elezioni, cosa vuole l’economia dalla politica: Confimi Industria Monza Brianza

Franco Goretti, presidente Confimi Industria Monza Brianza, è scettico sul fatto che il neonato Esecutivo voglia combattere la burocrazia. «Anche questa volta – ammette – temo che non se ne farà niente. Ad ogni modo, penso che non si possa continuare con i bonus o altre iniziative simili. Queste sono misure che non si possono prolungare all’infinito. Mi auguro, invece, che la piccola e media impresa italiana continui a mostrarsi resiliente. E spero che il nuovo Governo garantisca un deciso appoggio in difesa dell’occupazione, nell’interesse di tutti i cittadini italiani».