Economia in Lombardia, in 10 anni crescita zero: ma con Veneto e Emilia è ancora motore d’Italia

Giovanni Bozzini
Giovanni Bozzini

Cattive notizie per la nostra regione. Dal 2011 al 2021 la Lombardia ha fatto registrare una crescita economica pari allo zero. Il poco rassicurante dato emerge dal focus elaborato dal Centro Studi Sintesi sull’andamento delle economie regionali e macroregionali per CNA Veneto, Emilia Romagna e Lombardia. In un quadro esclusivamente nazionale, le tre regioni locomotive d’Italia, si confermano, comunque, trainanti per il sistema economico italiano: rappresentano più del 40% del PIL totale e più del 50% delle esportazioni complessive.

Economia in Lombardia: il confronto con le regioni europee

Sul fronte europeo, in realtà, anche la Lombardia (come le cugine Veneto ed Emilia Romagna) è invece maglia nera rispetto alle principali regioni del vecchio continente per crescita economica negli ultimi dieci anni. Il +0% è il risultato di dieci anni in cui l’economia lombarda (e di riflesso anche quella italiana) hanno trovato numerosi ostacoli e difficoltà sulla propria strada. Un risultato opposto ad altre economie di altri paesi d’Europa che con politiche più illuminate hanno saputo valorizzare le proprie eccellenze. Su tutte spiccano le Fiandre (+13%), seguite da Baviera (+14%), Renania del Nord-Vestfalia (+6%), Catalogna (+5%), Baden Wurttemberg (+11%), Paesi Baschi (+3%), Comunità Valenciana (+5%).

Economia in Lombardia: il traino della micro e piccola impresa

All’interno dell’economia della nostra regione, la micro e piccola impresa si confermano con un ruolo chiave all’interno dei sistemi economici regionali, tanto che esprime circa il 54% del fatturato globale lombardo. Secondo CNA Lombardia troppe volte si assiste a riforme o trasformazioni imposte dall’alto, anche in sede legislativa e di policy, che non partono da questo presupposto, e dalla necessaria, anzi realistica messa al centro di questa classe dimensionale di imprese, vero fulcro della competitività del territorio. “Nel complesso il primato delle tre economie regionali nel contesto italiano appare ancora più solido, ma i nostri volumi sono i medesimi, ma all’interno di uno scenario europeo che cambia e che corre-commenta il presidente di CNA Lombardia Giovanni Bozzini – Ora è importante che un Governo abbia la possibilità e la forza di governare. Non sono più eludibili alcune questioni, a partire dall’autonomia differenziata, che le tre regioni pongono non per spirito di localismo ma per potersi meglio misurare, nell’interesse del paese, con i propri principali competitor europei. Ci sono anche i temi dei rincari energetici, o della valorizzazione dell’idroelettrico nelle nostre valli, così come un grande piano di capillare installazione di impianti fotovoltaici sui capannoni delle imprese, per il quale chiediamo incentivi ad hoc”. 

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