Si è mossa la Prefettura. Ma se ne parla anche in Regione e a Roma, al ministero. Il primo confronto è per domani, mercoledì 7 luglio, quando le parti, azienda e sindacati, si troveranno al tavolo convocato dalla Prefettura di Monza. Un’occasione per spiegare i motivi della improvvisa e assolutamente inattesa decisone della Gianetti Ruote di Ceriano Laghetto di chiudere l’attività lasciando a casa 152 persone, per sapere qualcosa in più delle ragioni di un provveddimento che pesa come un macigno sulla vita di altrettante famiglie, finora spiegato solo con una generica affermazione di antieconomicità della produzione.
Il caso è esploso sabato pomeriggio quando i lavoratori sono stati avvisati via mail che venivano messi in ferie per attivare la procedura di licenziamento collettivo. Del caso Gianetti, di proprietà di un fondo tedesco, si parlerà poi anche in IV commissione Attività produttive in Regione. Anche in questo caso sono state convocate entrambe le parti. «Le segreterie nazionali di Fiom, Fim e Uilm, -spiega Tiziano Ripamonti della Fim Cisl Monza Brianza Lecco- hanno chiesto che se ne discuta anche al Mise». Al Ministero dello Sviluppo economico la vicenda dell’azienda brianzola verrà inquadrata nel più ampio dossier sulla crisi dell’automotive.
Intanto a Ceriano i lavoratori continuano nel loro presidio davanti all’azienda 24 ore su 24. Si alternano secondo turni ricalcati su quelli lavorativi, assicurando una presenza di un gruppo di sei-sette persone anche di notte. Un’iniziativa che ha già ottenuto la solidarietà del territorio: con gli alpini che hanno prestato tende e brand garantendo anche strutture igieniche per chi rimane a presidiare la fabbrica.