È mobilità per i 17 cassintegrati rimasti nel novero degli esuberi di Micron. Venerdì l’azienda americana ha comunicato ai sindacati la decisione di aprire la procedura che, qualora non subentrino elementi di novità, a luglio significherà licenziamento per questi lavoratori. Si tratta di una mossa che ha confermato i timori della vigilia espressi da maestranze e sindacati che, ancora nel presidio di lunedì davanti al Ministero dello Sviluppo economico, avevano invece rivendicato la praticabilità di soluzioni più morbide di ammortizzazione sociale per gestire la partita e ricondurre gli esuberi al reimpiego. “Siamo stati ricevuti al Ministero dello Sviluppo economico e abbiamo spiegato nuovamente lo stato dell’arte della vertenza –ha spiegato Gigi Redaelli, segretario generale Fim Cisl Brianza dopo la trasferta romana- Abbiamo ribadito la necessità di un intervento del governo innanzitutto presso Micron che, proprio davanti al governo, a febbraio si era impegnata a offrire, entro lo scorso 19 aprile, serie proposte di lavoro a queste 17 persone, impegno che non è stato onorato. Abbiamo chiesto che dalla partita non sia esclusa neppure StMicroelectronics, che pure ha onorato l’impegno di riassorbire una parte importante di questi lavoratori”. I sindacati hanno ottenuto l’impegno del Ministero dello Sviluppo economico a convocare un incontro tra le parti anche in nome di quell’accordo siglato giusto un anno fa, in cui il governo fu parte attiva, per scongiurare i 419 licenziamenti su scala nazionale di Micron Per i sindacati, i conti torneranno quando da 419 esuberi si sarà arrivati a zero.
Caso Micron, scatta la mobilità per i 17 dipendenti in esubero
È di nuovo scontro tra sindacati e Micron sulla gestione degli ultimi esuberi. Venerdì mattina la multinazionale statunitense dell’elettronica ha annunciato che aprirà la procedura di mobilità per i 17 lavoratori.