L’azienda ha tenuto un comportamento antisindacale ma il licenziamento dei dipendenti della Gianetti Ruote di Ceriano Laghetto non viene revocato. È una mezza vittoria quella dei sindacati nel ricorso al Tribunale di Monza contro la prima sentenza della stessa sede giudiziaria . La prima volta, infatti, i giudici brianzoli avevano sancito la regolarità, a loro dire, della procedura di comunicazione di licenziamento di 152 persone da parte della proprietà della storica azienda dell’automotive del territorio, dando torto su tutta la linea a Fiom, Fim e Uilm,
Le organizzazioni dei lavoratori, attraverso i loro legali, però, avevano deciso di presentare un ricorso che, secondo le norme previste per questo tipo di cause, andava presentato ancora a Monza. L’udienza per ridiscutere il tutto si è tenuta venerdì 28 gennaio. E alla fine la decisione del nuovo giudice che si è occupato del caso è stata abbastanza pilatesca: il comportamento antisindacale dell’azienda c’è, perché non ha comunicato in anticipo, come previsto dalle procedure, le sue intenzioni ai sindacati, ma il licenziamento resta valido. I lavoratori avrebbero comunque avuto margine di manovra per opporsi. Niente a che vedere anche stavolta con una sentenza come quella della Gkn di Firenze. Lì il Tribunale aveva dato ragione ai sindacati dei metalmeccanici su tutta la linea, revocando il licenziamento, tanto che si era partiti con una nuova trattativa che ha portato a una soluzione del problema occupazionale.
Monza in primo grado si era pronunciata, occupandosi di una vicenda assolutamente simile a quella toscana, in modo completamente opposto. Ora una terza sentenza, ancora diversa, a metà strada tra le due. Quest’ultimo verdetto potrà forse avere un peso nelle cause individuali presentate dai singoli lavoratori nei confronti della proprietà. Intanto del caso Gianetti si dovrebbe parlare il 24 febbraio prossimo in IV commissione Attività produttive della Regione. In un primo momento l’audizione chiesta dal consigliere leghista Andrea Monti era stata fissata il 3 febbraio, Poi è stata rimandata.