Mobilità volontaria e ricollocazione dei lavoratori. Così i sindacati cercheranno di affrontare il piano di tagli annunciati dalla Carrefour che riguarda 620 addetti (239 nei 21 ipermercati in sofferenza in Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli, Sardegna, Campania e Lazio, 111 dei due punti vendita vicini alla cessione in Piemonte e 270 dei 9 ipermercati in contratto di solidarietà in Lombardia, Veneto, Piemonte, Toscana, Lazio e Marche).
La strada per cercare di attutire l’impatto sociale degli esuberi viene indicata dalla Fisascat Cisl annunciando la volontà, insieme a Filcams Cgil e Uiltucs di arrivare al prossimo confronto con l’azienda (10 marzo) con l’intenzione di gestire in questo modo il piano di licenziamenti. I tagli riguardano anche Paderno Dugnano (18) Limbiate (9) e Giussano (7) .
I sindacati stigmatizzano la decisione di non rispettare le previsioni contenute nel contratto integrativo rinnovato meno di un anno or sono, che sanciva il rispetto dei livelli occupazionali.
“Il confronto -dice Fabrizio Russo, segretario nazionale Filcams Cgil- va affrontato in termini più complessivi, relativamente alle diverse realtà di cui il gruppo di compone. L’ambito di discussione deve riguardare in primo luogo l’organizzazione del lavoro, anche a partire dalla messa in discussione del modello organizzativo imposto dall’azienda e rivelatosi fallimentare, strutturato sull’implementazione delle terziarizzazioni, sul ricorso ai voucher e al lavoro somministrato e su un’estensione esasperata degli orari di apertura dei punti di vendita, 365 giorni all’anno, h24”