Ha parlato di Europa e di lavoro in vista delle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo del 26 maggio Susanna Camusso, ex segretaria generale e attualmente responsabile delle politiche internazionali della Cgil nazionale, venerdì mattina a Monza in un incontro organizzato da Cgil Mb sul tema “Europa, la nostra casa”.
Camusso ha ribadito l’importanza delle istituzioni europee: “L’Italia non può fare a meno dell’Europa, né i cittadini né tantomeno i lavoratori. Chiudersi nei nostri ristretti confini per coltivare il nostro orticello ci farebbe solo del male. Con questo non voglio affermare che l’Europa fa solo cose giuste. Voglio così bene all’Europa che vorrei cambiarla”. Secondo l’ex segretaria Cgil “l’Europa deve essere protagonista degli scenari mondiali. Un singolo paese non riuscirebbe da solo a competere con potenze quali Stati Uniti e Cina. Insieme dobbiamo affrontare tante sfide tra cui quella tecnologica che non deve essere appannaggio solo dell’America e dell’Asia”.
Camusso ha sottolineato anche la necessità di politiche europee comuni per rideterminare il valore del lavoro soffermandosi sull’opportunità di normative uniche di riferimento per la contrattazione (“In alcuni paesi europei non esiste la contrattazione e ciò favorisce disparità e diseguaglianze”) e sul significato del salario minimo (“che non vuol dire tendenza al ribasso ma trovare una convergenza che arrivi ad accorciare le distanze tra i cittadini”).
L’ex leader Cgil ha ricordato anche l’Appello per l’Europa firmato il mese scorso a Roma da sindacati confederali e Confindustria, “un documento che mira a rafforzare l’identità europea e mette al centro il lavoro come leva di sviluppo e coesione sociale”. All’incontro di stamane ha partecipato anche Franco Chittolina, autore del libro “Patria Europa. L’ora del coraggio”, che per 25 anni ha lavorato a Bruxelles presso le istituzioni europee.
“Spesso sento dire che viviamo in pace da settant’anni ma forse abbiamo dimenticato troppo presto gli avvenimenti occorsi nella ex Jugoslavia e in Ucraina – ha ammonito – io parlerei di una lunga tregua di pace che potrebbe anche non durare. Non voglio dare alcuna indicazione di voto ma solo ricordare che il parlamento europeo sta in carica cinque anni ed è importante scegliere persone capaci che possano governare l’Europa per il prossimo quinquennio. Un consiglio, però, mi sento di darlo: puntate sui giovani che portano linfa nuova alle istituzioni. I veterani vanno bene ma solo se creano quel giusto mix di esperienza e novità insieme alle giovani leve”.