Buona notizia alla Watts di Biassono: salvi per un anno i 28 posti di lavoro a rischio

Tutti salvi, almeno per un anno, i 28 posti di lavoro a rischio alla Watts. Poi si vedrà. Venerdì dopo un pomeriggio di trattative, sindacati e azienda sono arrivati a un accordo. Per un anno ci sarà la cassa integrazione straordinaria.
La Watts di Biassono
La Watts di Biassono Barbara Apicella

Tutti salvi, almeno per un anno, i 28 posti di lavoro a rischio alla Watts. Poi si vedrà. Venerdì dopo un pomeriggio di trattative, sindacati e azienda sono arrivati a un accordo. «Per un anno ci sarà la cassa integrazione straordinaria – annuncia soddisfatta Eliana dell’Acqua della Fim Cisl Monza e Brianza – Affiancata da una procedura di mobilità volontaria tre mesi prima della conclusione del procedimento».

In altri termini la garanzia, almeno per i prossimi dodici mesi, di avere un lavoro e nel frattempo la possibilità da parte dei dipendenti di guardarsi intorno e di trovare un’altra occupazione, oppure sperare in una ripresa del mercato. «Siamo soddisfatti che l’azienda abbia fatto un passo indietro e accolto la nostra richiesta – precisa – Alla fine dovremo comunque accogliere il piano aziendale. È un buon risultato per i lavoratori».

I dipendenti tirano così un sospiro di sollievo: per dodici mesi il lavoro sarà garantito, sperando o di trovare nel frattempo una nuova occupazione, oppure incrociando le dita in una reale ripresa del mercato e di un recupero della storica azienda biassonese che aveva avviato la procedura di licenziamento di 28 dipendenti sui 149 in organico a causa di una perdita del fatturato del 13 per cento negli ultimi quattro anno.

Per i dipendenti era stato un fulmine a ciel sereno, visto anche le assunzioni effettuate all’inizio dell’anno. Immediato l’intervento dei sindacati, il tavolo delle trattative fino alla decisione, il mese scorso, di incrociare le braccia e di indire uno sciopero al quale hanno aderito tantissimi operai e impiegati. I rappresentanti dei lavoratori avevano chiesto anche un intervento del sindaco Piero Malegori, che si era fatto portavoce della problematica con i vertici dell’azienda. Fino alla bella notizia di venerdì pomeriggio. Dopo un tavolo di trattative durato diverse ore, alla fine per i 28 dipendenti il posto di lavoro è salvo. Almeno per un anno. Poi si vedrà.