Sfida green, digitalizzazione, capacità di utilizzare le opportunità offerte dal Pnrr. Sono questi gli obiettivi del nuovo progetto avviato da Banco Bpm e rivolto alle Pmi. L’istituto di credito ha avviato 135 strutture specialistiche rivolte alle piccole e medie imprese in grado di offrire «risposte efficaci e in tempi rapidi alle esigenze più diverse delle aziende» con fatturato, o attivo di gruppo, compreso tra i 5 e i 75 milioni di euro, incluse le realtà del terzo settore e della pubblica amministrazione.
«Ci sono Pmi molto ben impostate sotto l’aspetto business, patrimoniale ed economico, che hanno ampia possibilità di espansione in Italia e all’estero – spiega Massimo Pasquali, responsabile coordinamento aziende di Banco Bpm -. E poi ci sono tante altre Pmi che sono più nella norma, diciamo, e che oggi hanno problematiche legate soprattutto all’aumento del prezzo dell’energia e alla più difficile reperibilità di materie prime e componentistica. In questi casi, le Pmi ci chiedono soprattutto sostegno per affrontare i maggiori costi e un ciclo economico più lungo. Per quanto riguarda la prima tipologia di aziende, invece, spesso concediamo finanziamenti anche strutturati per supportare investimenti importanti e straordinari».
Banco Bpm: 24 strutture specialistiche, in Brianza servite oltre 2mila aziende
Questo nuovo modello di organizzazione commerciale della banca, che a livello nazionale serve oggi circa 45mila imprese grazie all’attività di oltre 800 persone, si affianca all’attività tradizionale delle filiali. Nella direzione territoriale Milano e Lombardia Nord sono presenti 24 nuove strutture specialistiche per le Pmi, in cui operano 176 persone (22 nell’area di Monza e Brianza) al servizio di oltre 9mila aziende (2.292 in Provincia di Monza). Si trovano a Milano, Opera, Gorgonzola, Peschiera Borromeo, Monza, Agrate Brianza, Senago, Seregno, Saronno, Bellusco, Magenta, Legnano, Varese, Gallarate e Busto Arsizio.
Pandemia, rincaro delle materie prime e guerra in Ucraina rappresentano un trittico di “incidenti di percorso” che ha messo a dura prova il tessuto delle Pmi nazionali, lombarde e brianzole. «Fortunatamente non abbiamo ancora segnali di difficoltà vera e propria – prosegue Pasquali -. Sicuramente, gli imprenditori cercano di proteggersi e di fare degli aggiustamenti con quelle risorse necessarie per sostenere i maggiori costi e per non trovarsi in difficoltà vera magari tra tre mesi. Ma per le Pmi la situazione è ancora buona. Certo, come si dice, è un momento in cui bisogna “tirare su le maniche”. È comunque importante il dialogo tra azienda e banca. Nella ciclicità delle aziende, la banca deve essere letta come un partner. Con cui parlare sempre».
Banco Bpm: grandi opportunità per le Pmi
Le sfide, che poi sono opportunità, future per le Pmi sono già ben chiare: «Ci sono grandi opportunità per le aziende che vogliano investire nelle tematiche ambientali – commenta ancora Pasquali -. Noi siamo favorevoli a sostenere investimenti che vanno in questa direzione. Ma, oltre la transizione ecologica e la digitalizzazione, il prossimo fronte che si aprirà sarà quello dei fondi del Pnrr. Se ne parla da molti mesi, ma deve ancora, quasi, totalmente svilupparsi. Turismo e agricoltura sono i primi settori investiti dal Piano. E per le Pmi ci sono delle ottime opportunità da sfruttare»