È uno dei fattori chiave per determinare la competitività delle imprese e rappresenta una delle sfide più importanti per lo sviluppo delle aziende. L’energia è considerata un fattore chiave da questo punto di vista e la transizione energetica una grande opportunità per tutti gli attori dell’ecosistema industriale.
Per questo è nato il libro bianco “Il Futuro dell’Energia”, presentato nella sede degli industriali milanesi da Carlo Bonomi, Presidente di Assolombarda, e Fabrizio Di Amato, Vicepresidente Energia, Centro Studi, Sviluppo delle filiere e Cluster di Assolombarda.
Un volume che è stato realizzato grazie al lavoro di uno Steering Committee, con presidente Fabrizio Di Amato e costituito da esperti provenienti delle imprese, delle università, dei centri di ricerca, in collaborazione con il Gruppo Tecnico Energia di Assolombarda e con Green Economy Network, Gruppo Energia e della Filiera Power Oil & Gas di Assolombarda.
Per ogni euro di valore aggiunto del segmento “energia in senso stretto” vengono attivati 1,1 euro aggiuntivi nel resto dell’economia italiana (1,2 in Lombardia). L’ecosistema, d’altra parte, comprende la componentistica, i servizi di ingegneria e costruzioni, la produzione, la vendita e distribuzione di energia, e vale 62 miliardi di euro di valore aggiunto, 11 in Lombardia, con 600mila dipendenti, 93mila in regione.
Il passaggio a un nuovo modo di impiegare l’energia deve avvenire secondo una evoluzione guidata da sei parole chiave: decarbonizzazione, con il superamento delle fonti fossili, sostenibilità, con misure per l’efficientamento energetico e la generazione rinnovabile, sicurezza, sia degli approvvigionamenti e sia del sistema, accessibilità dell’approvvigionamento, volto a garantire l’economicità, innovazione e digitalizzazione, la competitività del sistema economico nel complesso.
La proposta di Assolombarda per lo sviluppo dell’ecosistema si fonda sulla semplificazione e certezza delle norme, sull’economia circolare, che punti sull’efficienza degli impianti di riciclo e recupero e valorizzi i sottoprodotti e i materiali che cessano di essere rifiuti . Ma bisogna anche creare le condizioni che favoriscano l’avvio di un mercato circolare, con meccanismi di agevolazioni fiscali applicati ai progetti, alle tecnologie e ai beni strumentali che sviluppano congiuntamente la dimensione digitale (4.0) e un uso più efficiente delle risorse. Si pensa a una super-deduzione (deducibilità in misura superiore al 100% del “costo” per categorie di spese o ammortamenti qualificati) riprendendo quanto, ad esempio, recentemente previsto con gli istituti del super e iper ammortamento.
Per quanto riguarda il gas invece è necessario valorizzare l’infrastruttura esistente, permettendo agli operatori del trasporto e della distribuzione di innovare il sistema gas orientandolo verso la decarbonizzazione, sia investire in nuovi collegamenti strategici (come il Gasdotto Trans-Adriatico e l’EastMed, all’interno del quale il gasdotto Poseidon).
«Questo Libro Bianco sull’Energia rappresenta il contributo che la comunità d’imprese di Assolombarda offre al dibattito e ai decisori pubblici su uno dei temi nazionali di maggior rilievo e impatto: la transizione verso un nuovo modello energetico, un nuovo paradigma industriale e tecnologico, dei consumi e degli stili di vita di ciascuno di noi, produttori e consumatori, mondo pubblico e privato – ha commentato Carlo Bonomi, Presidente di Assolombarda -. Abbiamo alle spalle la Strategia Energetica Nazionale e la proposta di Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, inviata all’Unione Europea dal Governo Conte 1 a inizio 2019, e su cui in questo anno a dire il vero non si è concentrata come si doveva l’attenzione politica e del dibattito pubblico. Un grave errore, visto che il PNIEC delinea in concreto obiettivi e strumenti molto impegnativi».
Ricordando i ritardi e le scarsità di risorse che il Governo mette a disposizione per le infrastrutture Bonomi avverte che «l’enfasi sulla green revolution rischia di divenire l’ennesimo tema di convegno a cui il decisore pubblico non fa seguire in alcun modo decisioni conseguenti a un cronoprogramma così impegnativo come quello che abbiamo inviato in Europa. E che ha impatti immensi non solo per le imprese della filiera energetica italiana ma sull’intera vita economica del Paese».
«Avevamo chiesto al Presidente Conte -chiosa il pres di Assolombarda- prima del varo della Legge di bilancio, che in essa si affrontasse almeno un punto centrale dell’economia circolare. Cioè la necessità di prevedere misure per realizzare gli impianti di trattamento che permettono la chiusura del ciclo dei rifiuti urbani e speciali, impianti che al nostro Paese continuano a mancare drasticamente rispetto alle medie europee. E la cui assenza costa ingenti cifre per esportarli a chi ha gli impianti per trattarli, e vasto spazio lasciato alle mafie e all’economia illegale.
Nella Legge di bilancio non abbiamo trovato nulla di tutto questo. Abbiamo invece misure come la tassa sugli Imballaggi, che non ha nulla a che fare con l’economia circolare ma serve solo a colpire imprese e consumatori per accrescere il gettito. Come del resto avviene con la Sugar Tax, con la tassa sui lavoratori cui sono concesse auto aziendali, con l’accorpamento e Il probabile innalzamento delle aliquote di IMU-TASI. Una Legge di bilancio che ha totalmente deluso le aspettative delle imprese italiane, e di chi è convinto che stagnazione e ostilità a imprese e lavoro non siano una condanna priva di alternative»