Appuntamento all’Hangar dell’Aeroporto di Milano Linate lunedì 12 ottobre per l’Assemblea Generale 2020 di Assolombarda organizzata all’aperto, nel rispetto delle norme anti-Covid. “Qui ogni impresa è possibile” è il tema che nello sviluppo dei relatori interessa “i territori, le imprese, il futuro”.
Presenti il sindaco di Milano Giuseppe Sala e il presidente della Regione Attilio Fontana, cui sono affidati i saluti introduttivi, Alessandro Spada, presidente di Assolombarda, Paolo Gentiloni, Commissario Europeo per l’Economia, Carlo Bonomi, Presidente di Confindustria.
Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana dal palco ha detto che chiederà «al governo che non si parli di un nuovo lockdown». Il governatore ha sottolineato il piano di investimenti da oltre 3 miliardi messo a punto dal Pirellone e ha ricordato che sono stati spesi 176 milioni per il personale sanitario. In più, ha annunciato incentivi regionali alle aziende che assumono. Allo stesso tempo per il sindaco di Milano, Beppe Sala, «da Milano deve partire la ripresa. Prendiamo questi soldi del Mes» è stato il suo appello. E allora il commissario europeo Paolo Gentiloni in collegamento: «Già arrivata prima ondata di aiuti, sospese le regole comuni di bilancio, sospese le regole sugli aiuti di Stato, sono stati fatti interventi con la Bce. La seconda ondata è strategica: il recovery fund – ha detto agli industriali – . Nel primo semestre 2021 arriverà la prima tranche di soldi per l’Italia, 20 miliardi, poi tranche regolari». Ma ha aggiunto: «Dopo lo sprint iniziale la ripresa in parte è rallentata. La manifattura italiana ora deve essere un esempio».
«Siamo davanti a una crisi senza precedenti per l’Italia e affrontiamo una recessione di portata storica – spiega Alessandro Spada, presidente di Assolombarda, associazione che riunisce gli imprenditori di Milano, Monza, Lodi e Pavia- riscontriamo però che da maggio a oggi la contrazione nelle serie mensili delle diverse variabili economiche si è progressivamente ridotta. Il rimbalzo è rilevante e ben avviato. La distanza dai livelli pre covid è ancora ingente e il recupero molto disomogeneo tra settori e territori. La globalizzazione sta vivendo uno stress test, ma non si fermerà. Abbiamo il compito di convivere con sfide globali e con rischi sistemici. Nessuno può isolarsi».
Spada ha sottolineato il ruolo del territorio di Assolombarda nel contesto nazionale: Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia rappresentano una quota estremamente rilevante di valore economico, perché in una superficie pari ad appena il 2% del totale del Paese si concentrano il 13% del Pil italiano (per un valore di 204 miliardi di euro) e il 13% dell’export (per un valore di 63 miliardi. Di euro). Massima attenzione allora nei confronti dello “scarring factor”, il rischio di una paura diffusa, dovuta alla diffusione del coronavirus, che può scardinare la fiducia nel lungo termine. «Non posiamo accettare un decennio perduto perché sarebbero i giovani a portarne il peso. La fiducia è la base della crescita».
Il presidente di Assolombarda ha ribadito la necessità di credere nel progetto europeo, dal momento che «non si può uscire da una crisi di proporzioni inedite senza investimenti comuni, senza responsabilità condivise. Abbiamo in mente una Europa che non sia timida, che passi rapidamente dai piani alle azioni». Spada ha chiesto di poter utilizzare al più presto i prestiti a partire dal Mes. L’impegno europeo per le imprese lombarde è necessario.
Il presidente ha puntato l’attenzione su formazione (in particolare per i giovani) ricordando l’importanza della formazione tecnica. Spada poi ha ricordato le vittime del virus e gli operatori sanitari che si adoperano per combatterlo sottolineando l’importanza della ricerca: «La Lombardia è uno dei motori della ricerca europea, siamo leader nel trasferimento tecnologico: solo nel 2019 sono stati depositati 1493 brevetti lombardi allo European Patent Office Ben Il 34% del totale dell’Italia».
Per questo Milano si è candidata al Tribunale unificato dei brevetti e insieme a Bergamo vuole ospitare il vertice globale della salute dell’anno prossimo. La Ue ha annunciato di voler istituire un’agenzia europea per la ricerca e lo sviluppo avanzato biomedico «è un’altra partita che vogliamo giocare».
E ancora: «Nei prossimi mesi avremo il compito di continuare a raccontare e promuovere i nostri territori. Dobbiamo essere in prima linea nell’azione contro la mafia». Spada ha invitato alla concretezza chiedendo di colmare il deficit logistico e ambientale con il resto d’Europa. «Non possiamo permetterci attese di vent’anni per opere centrali per i nostri ecosistemi produttivi. È inaccettabile che l’infrastrutturazione digitale vada così a rilento».
Dove invece l’Italia più giocarsi ottime carte è il settore dell’energia, perché «l’idrogeno può svolgere un ruolo strategico. L’Italia detiene un know how nel settore, soprattutto dell’idrogeno verde a zero emissioni di co2, che può darci un vantaggio competitivo» e in questo il territorio di Monza e Brianza conosce il ruolo da leader della Sapio.
Intanto, ha ribadito, la situazione del mercato del lavoro è molto critica, tra aprile e agosto le imprese lombarde hanno chiesto 490 milioni di ore di cassa integrazione più di una volta e mezzo del record registrato nel 2010. «Vogliamo immaginare un mondo oltre la cassa integrazione e il blocco dei licenziamenti, basta con la logica dell’emergenza». Spada indica tre priorità: la burocrazia che ostacola la competitività, industria 4. 0, la grande occasione europea, cioè 209 miliardi per rilanciare il Paese.
Un esempio di ostacoli burocratici? La linea metropolitana a Monza: «Quando facevo l’università a Milano sognavo di poter tornare a casa, a Monza, con la metropolitana. Ora ho 55 anni e resta ancora un sogno. Il modello Genova, che ha consentito di ricostruire in poco più di un anno il ponte crollato invece che in dieci, deve essere la normalità».
La chiusura è stata affidata al presidente di Confindustria, Carlo Bonomi: «Dicono: “Bonomi critica troppo”, ma lo spirito di polemica non ci appartiene noi ci battiamo per la comunità nazionale»
E poi, sul tema dei rinnovi contrattuali (ci sono stati scioperi per alimentare e metalmeccanico): «Noi vogliamo fare i contratti ma sono impensabili aumenti salariali indipendenti da ciò che stanno subendo mercati e aziende. Vogliamo dare i soldi in maniera sostenibile e intelligente. Vogliamo un paese normale che funzioni. Alla scadenza di sei anni dei fondi europei l’Italia è stata in grado di investire solo il 38%. C’è una manifattura che corre, che fa da locomotiva: bisogna continuare a farla correre».
Facendo ricorso alla tassazione ambientale (ad esempio la riduzione di co2) per incentivare produzione e lavoro.